ASTRA, la vocazione EXTREME va in Tour
Astra ha una lunga e gloriosa storia di costruttore di veicoli industriali per impieghi gravosi. Una fortissima connotazione del proprio DNA che l'azienda di Piacenza vuole sottolineare con un tour mondiale nel settore cave e miniere.
Astra si presenta ai suoi clienti con l’Extreme by Nature Tour. Un modo per il costruttore di rimarcare e fare conoscere una gloriosa tradizione nel movimento terra, nei trasporti eccezionali e nei duri lavori in cava e miniera. Quattro tappe nei due emisferi con Spagna, Germania, Australia e Italia come paesi protagonisti. All’appuntamento saranno presenti due mezzi che sono fra le punte di diamante del costruttore di Piacenza. Si tratta nello specifico di un HD9 e un HHD9 con architettura 8×6 e cassone ad alta capacità.
Astra
Il costruttore di Piacenza ha una lunga tradizione nelle severe applicazioni cava-cantiere. Con l’Extreme by Nature Tour vuole ribadire la sua vocazione per gli impieghi duri off-road
Entrambi dotati del motore FPT Industrial Cursor 13 da 500 CV. Si tratta dell’apprezzato sei cilindri in linea da 13 litri che, accoppiato ad un cambio automatico Allison a sette marce con torque converter e rallentatore idraulico, permette di ottimizzare il comportamento in off-road. Entrambi i modelli hanno infatti tipologie di telaio molto simili ma che differiscono per alcuni fondamentali dettagli tecnici. Si tratta di elementi che sottolineano la capacità del costruttore di saper preparare macchine con target operativi ben specifici.
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Gli Astra HD9 e HH9 protagonisti del tour sono in configurazione 8×6 e si rivolgono ad un target specifico in alternativa ai dumper articolati e rigidi in un contesto di cave e miniere
I dettagli che fanno la differenza
Le soluzioni telaistiche ideate da Astra permettono infatti portate fino a 11 ton per assale all’anteriore e fino a 40 complessive sul tandem posteriore. Stiamo infatti parlando di due veicoli, un HD9 e un HHD9, con masse totali a terra che possono superare le 60 tonnellate. Si tratta di due veicoli che il costruttore propone come valida e funzionale alternativa ai dumper articolati e a quelli rigidi. Ma con TCO decisamente più contenuti.
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L’allestimento specifico degli HD9 e HHD9 prevede anche un robusto rollbar che protegge la cabina in caso di ribaltamento
Tutto ciò grazie ad un speciale telaio heavy duty formato da due longheroni in acciaio con sezioni ad elevata inerzia e rinforzi interni. Si tratta di una filosofia che Astra adotta fin dalle sue origini. A tutto questo si aggiunge l’esclusivo “Power Ring” per il tandem posteriore. Di fatto è una struttura a quadrilatero chiuso che ingloba la sospensione posteriore. Un sistema in grado di distribuire in modo ottimale i pesi la cui struttura costituita è costituira da spalle carrello in ghisa unite da una traversa inferiore.
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Il tandem posteriore impiega il Power-Ring che aumenta la rigidezza torsionale grazie alla sua geometria con quadrilatero chiuso e supporti in ghisa
DNA Astra
I due veicoli coinvolti nell’Extreme by Nature Tour non hanno solo una chiara identificazione grafica con delle livree esclusive pensate per l’evento, ma anche una fortissima connotazione tecnica che identifica il DNA Astra. La catena cinematica dell’8×6 è infatti basata sul sei cilindri in linea Cursor 13. Il propulsore è tarato a 500 cv @ 1.900 giri/min e dispone di una coppia massima di 2.300 Nm fra 970 e 1.525 giri/min.
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Il motore FPT Cursor 13 è tarato a 500 cv @ 1.900 giri/min e dispone di una coppia massima di 2.300 Nm fra 970 e 1.525 giri/min
Un’elasticità di funzionamento incredibile pienamente sfruttata dalla trasmissione con ripartitore Steyr VG 2700. I rapporti al ponte sono di 1:0,913 e di 1:1,407. L’HD9 monta sospensioni paraboliche rinforzate costituite da quattro foglie di 29×90 mm sui primi due assali e da cinque foglie di 40×100 mm sul tandem. L’assale anteriore traente rinforzato è un Kessler. Una soluzione utilizzata anche per il doppio ponte posteriore. L’impianto frenante di servizio è basato su unità a tamburo. Una soluzione affidabile e di semplice manutenzione che garantisce la necessaria sicurezza. La gommatura è 325/95 R 24.
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Le sospensioni anteriori dell’HD9 sono paraboliche con sezioni specifiche in modo da aumentare il comfort e garantire la necessaria robustezza
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Gli impianti frenanti utilizzati sugli HD9 e HHD9 sono pensati per le applicazioni pesanti in cava e garantiscono i necessari livelli di sicurezza in ogni condizione
Un powertrain con il cuore Allison
Il cambio automatico Allison HD 4700 è la soluzione ottimale per un veicolo di questo tipo. Il costruttore USA è infatti leader di mercato in questa specifica categoria con una presenza massiccia su dumper rigidi e articolati di quasi tutti i costruttori. Senza dubbio una garanzia di affidabilità e prestazioni. La sua presenza agevola infatti le partenze in salita nelle condizioni off-road estreme grazie alla presenza del convertitore di coppia. Alle sue spalle la presenza di un treno di ingranaggi epicicloidali, i relativi sensori, un circuito di raffreddamento del liquido idraulico e un rallentatore idraulico. Una presenza fondamentale, quest’ultima, che permette di mantenere velocità costanti in ogni condizione operativa.
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Il cambio Allison HD4700 garantisce elevate prestazioni in off-road senza sollecitare in modo anomalo motore e catena cinematica
HHD9, lo spirito Astra
L’Astra HHD9 8×6 fa parte di una gamma speciale denominata “11 ton” in riferimento alla portata massima di ciascun assale anteriore. Questa serie comprende due modelli a quattro assi in configurazione 8×4 e 8×6. Sono proposti con larghezza standard di 2,55 metri o di 2,87 metri d’ingombro. Un’altra delle caratteristiche distintive degli HHD9 11 ton è la presenza degli assali Meritor al posto dei Kessler. Le sospensioni sono costituite da balestre paraboliche a quattro foglie sul primo e secondo assale e posteriormente da elementi parabolici a cinque foglie.
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Gli HD9 e HHD9 si propongono come valida alternativa ai dumper nei contesti di cave e miniere
Lo schema posteriore è quindi quello classico del cantilever rotante su un perno centrale. L’impianto frenante prevede invece dischi all’anteriore e masse a tamburo con camme a Z con recupero automatico del gioco sul tandem. Si tratta di un impianto frenante pensato appositamente per impieghi duri e che accomuna l’HHD9 ai dumper articolati presenti sul mercato.
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Gli HD9 e HHD9 di Astra sono veicoli che hanno sviluppato in modo efficiente il concetto di trasporto off-road
Un telaio speciale
Il telaio è poi costituito da due longheroni di 10 mm di spessore, distanziati fra loro di 820 mm, con anima da 320 mm e ali da 90 mm. La struttura è rinforzata con due elementi longitudinali a C, collocati internamente ai longheroni, con spessore di 6 mm. Questa soluzione assicura un’elevata rigidità torsionale e un alto grado di stabilità. Due caratteristiche fondamentali nelle condizioni off-road estreme. L’omologazione come dumper consente all’HHD9 di avere una massa totale a terra superiore a quella di un mezzo d’opera tradizionale. Il peso a pieno carico dell’8×6 può infatti arrivare a 65 ton con velocità massima di 40 km/h.
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Il telaio è costituito da due longheroni di 10 mm di spessore con anima da 320 mm e ali da 90 mm. La struttura è infatti rinforzata con due elementi longitudinali a C collocati internamente ai longheroni