BAUMA 2025. La kermesse di Monaco di Baviera è di fatto la fiera delle scelte
BAUMA 2025 cade in un momento storico cruciale che richiede scelte coraggiose da molti punti di vista. Le norme europee sulla riduzione delle emissioni sono tra quelle che occorre immediatamente rivedere.

BAUMA 2025 cade in un momento storico complesso e delicato dove le scelte strategiche incombono senza se e senza ma. L’arrivo alla Casa Bianca di Donald Trump ha ulteriormente rotto gli equilibri
già ampiamente compromessi dalle continue indecisioni dell’Unione Europea.
La produzione industriale del Vecchio Continente, tranne qualche rara eccezione come la Spagna, è in calo continuo. Con una preoccupante flessione nazionale che vede ormai 23 mesi consecutivi di segno negativo. Una situazione che si è creata per una lunga serie di decisioni strategiche evidentemente sbagliate dove la transizione ecologica, vista in modo dogmatico attraverso la sola elettrificazione, è sicuramente quella che ha causato i danni maggiori. Dal mondo delle costruzioni, ed in particolare dal mondo legato alla stessa fiera del Bauma, pare che il mantra, almeno per ora, non sia minimamente cambiato.
BAUMA. Tra marketing e visione di lungo periodo
Marketing? Visione programmata da lungo tempo? Difficile a dirsi. Sappiamo infatti molto bene che la visione tedesca ha fortemente influenzato le scelte della Commissione Europea. Ma sappiamo altrettanto bene che le recentissime elezioni per il Bundestag hanno di fatto stravolto questa visione con una “grosse koalition” che ha volutamente estromesso i Verdi dal Governo.
Verdi che sono stati, con la loro visione demagogica e antiscientifica, alla base di scelte che vanno contro la stessa fisica dimostrandosi non concretamente sostenibili. Non che il sottoscritto sia ideologicamente contro l’elettrificazione o contro la riduzione delle emissioni. Anzi. Ma per raggiungere questi obiettivi ci sono molte strade.
E spesso ogni strada è quella migliore per una determinata applicazione o per un determinato contesto. Occorre quindi che vi sia un ritorno alla logica. Logica che è governata da numeri. Numeri che scaturiscono da un’attenta analisi scientifica di ogni tecnologia che miri a ridurre le emissioni. Tecnologia che, a sua volta, è sempre e solo sostenuta dal mercato con le effettive condizioni reali in cui questo si trova a vivere. Ci auguriamo quindi tutti che questo Bauma sia un effettivo spartiacque che porti alla ragionevolezza. Anche perché, di tempo, ne rimane poco e le scelte incombono con tutta la loro gravità.