CGT è presente da lungo tempo nel campo della cogenerazione. Parliamo infatti di una storia iniziata negli anni ’90 e che ha portato l’azienda ad essere oggi un punto di riferimento nel settore. La partnership con Caterpillar ha però comportato la realizzazione di impianti con potenze superiori ai 400 kW. La gamma del costruttore USA, infatti, parte da quel livello di potenza.

CGT ha ufficializzato nel corso di Ecomondo un accordo con 2G Italia per fornire soluzioni competitive anche a clienti che necessitano di potenze inferiori. Questo soprattutto in virtù di un quadro normativo italiano dove al di sotto dei 400 kW esiste un mercato vivo e frizzante.

Quindi l’unione tra la capacità di CGT di fornire un servizio completo ai clienti e la qualità dei motori 2G di piccola taglia offre nuove interessanti opportunità di business per entrambe le aziende.

Le motorizzazioni di 2G permetteranno a CGT di coprire gamme di potenza fino ad ora precluse

CGT

2G ITALIA

La partnership fra le due aziende permette di arrivare ad un mercato sempre più attivo e frizzante

L’opinione di CGT e 2G Italia

L’accordo con 2G ci consente di completare la nostra offerta nel mondo della cogenerazione” afferma Giorgio Brenna, AD di CGT SpAproponendoci anche a tutti i mercati che necessitano di impianti di piccola taglia. Potremo anche cogliere le opportunità che nasceranno in seguito al recente Decreto che incentiverà, attraverso circa 1,7 miliardi di € del Pnrr, la costruzione di nuovi impianti di produzione di biometano sostenibile. Da rifiuti organici o agricoli, o riconvertiti da precedenti produzioni agricole di biogas. La cogenerazione utilizzata in questi impianti, soprattutto quelli agricoli, avrà mediamente una taglia entro i 300 kW. Quindi, grazie all’accordo con 2G, saremo in grado di proporre ai Clienti delle soluzioni specifiche. La nostra offerta, come di consueto, non sarà limitata alla fornitura dell’impianto ma sarà arricchita da servizi di connettività a valore aggiunto. In modo da monitorare lo stato di salute e le prestazioni da remoto con un servizio di manutenzione H24/7.”

Christian Manca, AD di 2G Italia, aggiunge “Questo accordo commerciale porterà indiscutibili vantaggi ad entrambe le Aziende. Esiste infatti assoluta complementarità per la gamma proposta. CGT ha oggi la possibilità di essere protagonista anche in segmenti di mercato che prima la vedevano esclusa. Nel contempo di permette di avere la possibilità di collaborare con un importante partner che vanta da sempre una grande conoscenza del mercato italiano. La collaborazione appena nata porterà mutui benefici utilizzando le alte prestazioni che contraddistinguono tutti i prodotti 2G e la loro collaudata affidabilità. Nel campo di applicazione del biogas vantiamo un’esperienza pluridecennale con più di 200 impianti funzionanti in Italia. Inoltre occorre non dimenticare che siamo ad oggi gli unici produttori di cogeneratori a proporre un’estesa gamma di motori funzionanti a idrogeno 100%”.

Gli amministratori delegati di CGT e 2G Italia

CGT

2G ITALIA

A sinistra Giorgio Brenna, AD di CGT Spa, a destra Christian Manca, AD di 2G Italia

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Obiettivo biometano

L’Italia nel breve termine punterà sul biometano ritenuto strategico per la politica di decarbonizzazione, per lo sviluppo dell’economia circolare e per ridurre la dipendenza dal gas estero. Molti impianti di grossa taglia tra il 2024 e il 2027 arriveranno alla fine dell’incentivazione per la produzione di energia elettrica. Ci sarà quindi la possibilità di riconversione per generare, mediante un processo di upgrading, il biometano.

I motori 2G hanno rendimenti elettrici ai vertici del mercato per i motori di piccola taglia. Si parla del 42.5% che si traduce, concretamente, in un minor consumo di biogas che può essere valorizzato in fase di upgrading per ottenere biometano e quindi essere incentivato. In alternativa, il risparmio di biogas consente di utilizzare meno biomassa per alimentare l’impianto riducendo quindi i costi.

Un’altra caratteristica fondamentale dei motori 2G è la predisposizione per funzionare ad idrogeno. Questo in qualsiasi percentuale di miscelazione fino al raggiungimento del 100% di H2. Anche in questo caso il vantaggio consiste nella disponibilità di un motore in grado di utilizzare un nuovo vettore energetico senza la necessità di sostituzione per la conversione al nuovo combustibile.

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