DAF XF 480 FAW 8×4, non è solo questioni di muscoli. La prova
In configurazione motrice a quattro assi con l’ultimo sterzante, il DAF XF 480 mette in mostra, oltre alla tradizionale concretezza del marchio, una sorprendente disinvoltura a operare, con pesi importanti, negli spazi ristretti
Mettiamola così: alla fine (della prova) fai fatica a capire se il DAF XF 8 per 4 Faw prediliga più l’asfalto rispetto all’insidioso terreno della cava, o viceversa. L’impressione, infatti, è che per la motrice di Eindhoven, questo o quello pari sono. E non è soltanto questione di muscoli. Ovvero di potenza (480 cv) o di disponibilità di coppia (239,5 kgm che con l’ultimo rapporto del cambio Traxon aumentano a 254).
DAF XF 480, un’esecuzione orchestrale
Qui è tutto il pacchetto che funziona come un violino, indipendentemente dal percorso. Anche quando dietro la cabina (Space) alloggia un cassone scarrabile.
Per dirla ancora più chiara: Daf centra ancora una volta l’obiettivo. Lo fa mettendo in campo un modello che alla proverbiale concretezza tipica di ogni macchina del Marchio, unisce versatilità di impiego. Versatilità che consente di schierare una gamma di veicoli adatti per ogni applicazione.
Con la Space viaggi in prima classe
Come appunto il DAF XF 480 Faw da 32 ton che abbiamo guidato in una giornata, ahinoi, non proprio favorevole dal punto di vista meteo. Ebbene, proprio l’ottimo comportamento conferma una volta di più le qualità non indifferenti del modello.
Nel nostro caso, con passo di 4.550 millimetri (disponibili anche il 4.050 e il 5.550), equipaggiato con cabina Space (a catalogo c’è pure l’ancora più spaziosa Super space) configurata nella sua elegante bicromaticità, con tanto di lettino inferiore e superiore (quest’ultimo senza materasso, con rete a tutta larghezza, quindi utilizzata come portabagagli), due sedili pneumatici riscaldati e ventilati (Xtra Leather air), frigo da 42 litri, tettuccio elettrico.
Insomma, con tutto quel che è più classico trovare a bordo di una classica ammiraglia per il lungo raggio. Sorprendente manovrabilità Ma a braccetto con il comfort e la funzionalità, anche in questo caso perfettamente in linea con la tradizione del Costruttore olandese e dei più recenti modelli in particolare, a stupire è la manovrabilità di questa macchina a 32 ton, favorita dalla presenza del quarto asse a sterzatura comandata. Per la serie, gli spazi ristretti non gli fanno caldo né freddo.
La meccanica del DAF XF 480
Non teme nessun terreno Guidabilità sorprendente, coppia e potenza in buona dose. Così l’Xf convince In sala macchine, sotto la cabina Space, c’è il fidatissimo Mx-13, 6 cilindri di 12,9 litri e 483 cavalli, taratura mediana tra le tre combinabili con il modello (530 e 430 cavalli le altre due, con quest’ultima declinata sulla base del parifrazionato Mx-11).
Abbondante la coppia, 239,5 chilogrammetri, che nell’ultima delle 12 marce automatizzate del cambio Traxon in presa diretta mette a disposizione ulteriori 15 kgm, spingendo così il valore massimo disponibile alla soglia dei 255 chilogrammetri. Che ci sia perfetta intesa tra motore e cambio, e poi ancora tra questa combinazione e quel profeta della strada che è il regolatore di velocità predittivo (Pcc) che gestisce al meglio la strategia delle cambiate contribuendo con l’Ecoroll a limare i consumi, è lì da vedere. Più agilità col quarto asse sterzante.
Sull’asfalto, così come quando nell’off-road il terreno sotto le ruote si fa insidioso, l’Xf 480 Faw non va mai in affanno, bensì fila via in totale sicurezza, dimostrando di non temere le situazioni più impegnative. Ottimo lo spunto, piacevolmente progressiva la marcia. E poi la chicca del quarto asse a sterzatura comandata (e come il primo del tridem, sollevabile, a beneficio di una maggiore trazione), che conferisce una manovrabilità impensabile per un pesante da 32 ton, che non a caso dichiara un diametro di volta di soli 16.800 millimetri. Un passepartout, quest’ultimo, che assicura agilità e disinvoltura anche in spazi ristretti. Sempre.
Il giudizio di Vet
Stupisce senza sorprendere. Non è una contraddizione in termini, piuttosto è la sensazione che si ricava una volta girata la chiave nel quadro e spento il motore. Stupisce, l’Xf 480 quattro assi, per la manovrabilità, l’agilità e la disinvoltura che mostra nonostante appartenga a una fascia di peso non certo irrilevante (32 ton). Dall’altro, tuttavia, non sorprende. Con l’ultimo upgrade l’olandese di punta, già forte di una solida concretezza, ha infatti alzato l’asticella del rendimento, del comfort e dell’eleganza.