DEVELON. La gamma di dumper articolati spazia dai 6×6 ai 4×4 per usi estremi e per spazi difficili
DEVELON propone una gamma di dumper articolati con portate nette da 28 a 41 tonnellate. Due modelli a tre assi con trazione 6x6 ed un modello a due assi 4x4. Alle spalle la incredibile tradizione tecnologica di Moxy con soluzioni uniche sul mercato che permettono di avere una mobilità ed un’agilità assolutamente non comuni per queste macchine.
DEVELON è oggi uno dei costruttori che si presenta al mercato con un’interessante offerta di dumper articolati. In una fase di mercato di flessione generale, queste macchine fanno segnare, nel primo semestre del 2024, un segno positivo. I dati UNACEA forniscono un +73% con 71 unità vendute sul territorio nazionale. Si tratta del segno di una chiara visione delle imprese che sono attive in grandi lavori dove la movimentazione interna con queste macchine risulta più vantaggiosa. Un vantaggio in termini di consumi, mobilità e produttività. Ma non solo.
Molte realtà hanno infatti capito la convenienza, anche in cantieri di dimensioni ridotte, dell’uso di questi mezzi altamente specializzati. Tra i costruttori che propongono una gamma di macchine di questo tipo c’è proprio DEVELON. Tra le altre cose con macchine che arrivano dalla prestigiosa eredità storica di Moxy. Ancora oggi, infatti, lo stabilimento in cui l’azienda coreana produce i suoi dumper articolati si trova vicino a Molde, in Norvegia. Proprio dove ebbero luce per la prima volta questo tipo di macchine ad opera dell’Ing. Birger Hatlebakk nel lontano 1969. Ma questa è un’altra storia.
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La mobilità del DA 45-7 deriva dalla lunga tradizione Moxy
La visione unica di DEVELON nei dumper articolati
Se l’architettura dei dumper articolati può sembrare evidente e scontata, ci sono però degli elementi fondamentali di cui tenere conto per avere quella mobilità che tutti cercano in un mezzo di questo tipo. Il primo è sicuramente la dinamica di guida. Quest’ultima deve infatti eliminare, per quanto possibile, le spinte laterali nei cambi di direzione. Questo per evitare di perdere la traiettoria e ad allargare le curve.
Il secondo è dato dall’escursione degli assi posteriori. Nel caso dei mezzi con doppio ponte, infatti, deve consentire di muoversi in terreni quanto più impervi e irregolari senza dare problemi. D’altronde i dumper articolati sono nati proprio per questo.
Il terzo è dato dal baricentro che, vista la lunghezza, deve essere il più possibile collocato a centro macchina. Ebbene, tutta la gamma DEVELON, in particolar modo i modelli 6×6, tiene in considerazione questi aspetti con specifici accorgimenti progettuali. Accorgimenti che fanno parte proprio della storia dei Moxy.
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Nei dumper del costruttore si pone molta cura al baricentro e alle forze dinamiche
Come ridurre le spinte laterali e aumentare la
L’articolazione/oscillazione di sterzo è costruita in modo da essere direttamente posizionata sul semitelaio anteriore. Questo consente di non generare delle forze supplementari che spingono il veicolo verso l’esterno in fase di curva. Una soluzione che si sposa alla perfezione sia con il semitelaio posteriore inclinato in avanti, sia con la trasmissione che prevede, al posteriore, la presenza di un solo ponte.
Quest’ultimo trasmette il moto ai due tandem ad elevata oscillazione che funzionano grazie ad una cascata di ingranaggi. Due soluzioni che, associate fra loro, consentono di avere il baricentro del carico spostato in avanti con un bilanciamento ottimale di tutta la macchina. Questo, insieme al particolare tandem posteriore, fornisce una mobilità molto elevata in ogni condizione. Anche su terreni molto cedevoli. La forma del cassone è stata di conseguenza disegnata per assecondare questa impostazione di base. Infatti si presenta corto e profondo. Una geometria che si scarica in pochi istanti limitando l’altezza di ribaltamento e riducendo così al minimo il rischio di rovesciamento del veicolo in questa delicata fase operativa.
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La tradizione Moxy ha permesso di avere un’articolazione di sterzo che limita le forze centrifughe laterali
Safety first
Questa impostazione di base mira alla massima sicurezza operativa. Ed anche il posto guida, quindi, segue la stessa filosofia. Infatti, al contrario di tutti gli altri competitor, la salita e la discesa avvengono dalla zona anteriore del veicolo. Una scelta ben precisa da parte di DEVELON. Questo per fare in modo che dal posto guida sia sempre sotto controllo la zona di salita e discesa senza mai andare nel campo d’azione dell’articolazione di sterzo. L’accesso alla cabina è dotato di mancorrenti molto alti che proteggono l’operatore in qualsiasi momento.
All’interno vi è spazio in abbondanza. L’ingresso laterale, sulla destra, prevede infatti un’impostazione differente rispetto ad altri dumper. Quindi tutti i comandi sono spostati sulla destra e la guida avviene semplicemente con il volante, i pedali ed un solo joystick. Da quest’ultimo si comanda il senso di direzione, il sollevamento del cassone ed i passaggi marcia. Il cambio è inoltre automatico a controllo elettronico ma è possibile impostare dei rapporti specifici per la percorrenza di terreni difficili.
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L’impostazione del posto guida è molto razionale e semplice nell’impiego
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La cabina ha un’impostazione differente rispetto alle macchine della concorrenza
Scania e ZF sotto ai cofani
Le motorizzazioni sono Scania. Una partnership storica ampiamente consolidata che coinvolge anche le pale gommate ed alcuni escavatori del costruttore coreano. Ma che era già iniziata ai tempi di Moxy.
Scania DC09
Sul DA30-7, il modello più piccolo dalla portata netta di 28 tonnellate e cassone da 16,8 mc, è presente il DC09. Un propulsore tarato alla potenza di 375 cv @ 2.100 giri/min con coppia massima di 1.873 Nm @ 1.300 giri/min. L’accoppiamento è con il cambio ZF 8 EP320. Salendo di gamma abbiamo il DA45 6x6 e l’omologo a due assi con trazione 4×4. Entrambi hanno un carico utile di 41 tonnellate. I cassoni sono da 24,4 mc per il 6×6 e di 25,7 mc per il 4×4.
Scania DC13
Qui Scania ha fornito a DEVELON il suo DC13. Un motore che sulla versione 6×6 è tarato alla potenza di 500 cv @ 2.100 giri/min con coppia di 2.373 Nm @1.300 giri/min. Sulla versione 4×4 abbiamo invece 490 cv @ 2.100 giri/min con una coppia di 2.476 Nm @ 1.300 giri/min. Una diversificazione che deriva dal tipo di architettura della macchina e dal target operativo differente.
Il cambio è, in entrambi i casi, lo ZF 8 EP420. Un powertrain in grado di supportare una coppia superiore a quello impiegato per il DA30. La differenza sostanziale fra le versioni 6×6 e 4×4 consiste nell’asse posteriore e nella forma del cassone. Nella versione corta, che va ad insidiare i dumper rigidi sul loro terreno (mezzi che però hanno solo trazione posteriore), abbiamo infatti le ruote gemellate ed un cassone che riprende la stessa forma a tutta larghezza dei diretti competitor. Ma questo senza rinunciare alle prerogative degli altri modelli come il telaio inclinato, la particolare articolazione di sterzo ed il baricentro molto basso.
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Il cassone del DA 45-7 4×4 è omologo a quello dei dumper rigidi