Dieci, un Samoter fra “mini” e “maxi”
Dieci si presenta a Samoter forte della rinnovata gamma di rotativi Pegasus che introduce nuovi e più elevati livelli prestazionali e di sicurezza. Insieme al "piccolo" Apollo 26.6 che si è rinnovato nel design e nei contenuti.
Dieci conferma il suo periodo particolarmente frizzante con una partecipazione intensa e ricca di contenuti a Samoter 2023. L’azienda di Montecchio Emilia sarà infatti presente con i suoi nuovi telescopici rotativi della gamma Pegasus reduci dal grande interesse suscitato a Bauma 2022. Un vero e proprio “salto in avanti” che ha portato il costruttore italiano verso altezze, prestazioni e sistemi di sicurezza superiori rispetto al passato.
A fianco dei grandi modelli rotativi troverà spazio anche il nuovo Apollo 26.6 che si colloca alla base dell’offerta del costruttore emiliano.
Siamo quindi ai due estremi del mercato di queste macchine che si rivelano di giorno in giorno sempre più preziose nei cantieri edili contemporanei. E che spesso operano insieme per ottimizzare spazi, movimentazione ed efficienza del cantiere.
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Il nuovo Apollo 26.6 si presenta rinnovato in aspetti fondamentali come motore, visibilità, ergonomia e sicurezza operativa.
Apollo 26.6, alla base dell’offerta Dieci
Il nuovo Apollo 26.6 si colloca alla base dell’offerta del costruttore. Più piccolo c’è solo l’altro Apollo, ossia il 20.4 Smart che si affaccia alla categoria degli “small telescopic handlers”. Si tratta di una macchina che si presenta con un design rinnovato che si accompagna anche a nuovi contenuti tecnici.
Nonostante la sua compattezza ha una portata massima di 2.600 kg per un’altezza massima operativa che si inserisce nella classe dei 6 metri. Per la precisione abbiamo 5,68 metri a cui si associa il carico di 1.700 kg. Una macchina le cui caratteristiche lo rendono quindi un mezzo ideale per lavorare all’interno di spazi ridotti e angusti portando in cantiere efficienza e produttività.
A prescindere dai dati di sollevamento, che sono sicuramente interessanti per una macchina di questo tipo, sono altrettanto importanti quelli relativi a forza di strappo e forza di traino. A fronte di un peso operativo di 5.100 kg abbiamo infatti 5.510 daN di forza di strappo e 4.400 daN di forza di traino. Valori di spicco che nascono dalle scelte tecniche compiute dal costruttore. In primis quella del cinematismo della zattera pensato per avere la massima forza possibile.
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Nonostante la sua compattezza, l’Apollo 26.6 ha una portata massima di 2.600 kg per un’altezza operativa che si inserisce nella classe dei 6 metri.
Idraulica fluida
L’Apollo 26.6 nasce dal mercato e dalle sue esigenze. Sembra una banalità ma il fatto di offrire di serie, su una macchina di questa classe, un distributore Flow Sharing è un chiaro indice dell’ascolto che viene dedicato agli utilizzatori. A questo si associa il joystick proporzionale che permette di operare in cantiere in modo intuitivo combinando i vari movimenti fra loro. Una scelta equilibrata dove la pompa è invece ad ingranaggi, per rimanere all’interno di costi maggiormente contenuti, ed ha una portata di 80 l/min.
Si tratta di una soluzione molto utilizzata anche nei miniescavatori al di sotto delle 2 tonnellate di peso operativo. Questo per avere fluidità dei movimenti utilizzando tecnologie semplici ma efficaci.
Per Dieci la centralità dell’operatore è alla base del prodotto. Ogni nuova funzionalità è infatti il frutto dell’ascolto e punta a migliorare la semplicità di impiego. Da cui deriva l’efficienza complessiva del mezzo. Tutte le funzioni di controllo del telescopico fanno quindi capo ad una unica centralina che misura i parametri ottimali di lavoro mediante un sistema diagnostico avanzato.
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L’impianto idraulico Flow Sharing dell’Apollo 26.6 permette di avere elevata precisione operativa.
Powertrain affidabile
La motorizzazione è Yanmar. Stiamo parlando dell’apprezzato e diffuso 4TNV98T in versione Stage V che si caratterizza per la sua architettura a 4 cilindri da 3.319 cc. La potenza massima erogata è pari a 53,7 kW (72 cv) @ 2.500 giri/min. L’iniezione è Common Rail a gestione elettronica e la rispondenza alle normative Stage V avviene tramite SCR, DOC e DPF che lavorano in sinergia.
La trasmissione è idrostatica monomarcia che permette di arrivare alla velocità massima di 30 km/h. La sterzatura avviene in tre modalità, ossia integrale, due ruote anteriori o a granchio. L’inversione di marcia è elettroidraulica con la presenza dell’inching a pedale per l’avanzamento controllato di precisione.
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La motorizzazione è Yanmar Stage V per avere la massima garanzia di affidabilità e durevolezza nel tempo.
La cabina del Dieci Apollo 26.6
Il restyling estetico ha invece interessato il nuovo abitacolo. La cabina è stata oggetto di una rivisitazione ergonomica ed è studiata per garantire un elevato livello di comforto. Fra le novità più importanti spicca il nuovo display da 7″ che garantisce un elevato livello di dettaglio ed una visione simile ad un cruscotto 3D. Questo per agevolare la visione ed evidenziare le indicazioni più importanti mentre si lavora. La navigazione all’interno del menu è molto intuitiva grazie ad una routine con logica del tutto simile agli smartphone che impiega 4 pulsanti per il movimento fra le diverse schermate.
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Nella nuova dotazione spicca il display da 7″ ad alta visibilità con semplici routine di comando.
Il vano motore è stato completamente rivisto aumentando la visibilità latero-posteriore migliorando anche l’accessibilità per la manutenzione con una sensibile riduzione dei tempi di intervento. Da un punto di vista della visibilità è poi presente anche la telecamera posteriore che potrebbe sembrare superflua su una macchina di queste dimensioni. In realtà è un ottimo complemento al lavoro di design e un dispositivo che aumenta in modo importante la sicurezza operativa.
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Spazio e dotazioni superiori sono fra i punti qualificanti della cabina del nuovo Apollo 26.6.
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Il posto guida dell’Apollo 26.6 è oggi fra quelli più completi della sua classe.
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L’ergonomia interna della cabina è stata rivista in modo da aumentare comfort e sicurezza operativa.
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La nuova cabina dell’Apollo 26.6 presenta luci a LED che aumentano l’efficienza visiva.
Pegasus, salto di classe
Avevamo già ampiamente parlato delle novità della gamma Pegasus. Un’offerta di telescopici rotativi che è arrivata oggi ad un livello tecnologico elevato grazie ai continui investimenti in R&D del costruttore.
Una gamma che si articola oggi in tre linee per un totale di nove modelli che si rivolgono a tutte le categorie di aziende che operano nei settori delle costruzioni, logistica e noleggio.
Le tre linee si caratterizzano per i contenuti specifici e per il graduale livello tecnologico.
- Pegasus Essential, con rotazione non continua di 400° che si rivolgono in particolare ai noleggiatori e alle aziende che volgiono un mezzo essenziale e dall’utilizzo facile, sicuro e intuitivo.
- Pegasus Classic, con rotazione continua di 360° indirizzati per chi vuole una macchina performante in ogni condizione operativa. Dalle più semplici fino ai cantieri gravosi.
- Pegasus Elite, con rotazione continua di 360° e pensati per le aziende che puntano a produttività elevate in contesti complessi come il montaggio industriale o il sollevamento professionale. Fa parte della gamma Elite il Pegasus 60.35, ossia il modello di punta della gamma Dieci.
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La stabilizzazione dei nuovi Pegasus è stata rivista con sistemi digitali che hanno aumentato la sicurezza in modo rilevante.
Efficienza e sicurezza prima di tutto
I punti di forza di tutta la gamma Pegasus sono prima di tutto efficienza, sicurezza e comfort. La duplice esigenza di avere a disposizione macchine estremamente performanti e versatili con la massima sicurezza operativa si lega così a una grande attenzione per l’operatore e alla facilità d’uso dei mezzi.
I nuovi Pegasus si distinguono infatti, nell’impiego quotidiano, dalla presenza di un sistema efficiente ed intuitivo che integra funzionalità tecnologicamente avanzate fra cui:
- L’allineamento automatico ruote che comprende anche la segnalazione della sterzatura corretta.
- Il recupero automatico degli stabilizzatori che permette la sua attivazione in modo intuitivo con la semplice pressione di un tasto.
- Il sistema Easy Work System, ossia l’adattamento automatico all’area di lavoro in base alla posizione degli stabilizzatori. Un sistema che interrompe, in caso di sovraccarico, ogni movimento aggravante. La funzionalità è inoltre sempre monitorabile grazie alla presenza del diagramma di carico visibile su display.
- La funzione Arm too high che limita automaticamente la velocità di marcia quando il braccio viene sollevato.
- Il Soft Motion che permette di configurare un rallentamento dei movimenti in base al carico effettivo.
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I telescopici rotativi della nuova gamma Pegasus hanno alzato il livello prestazionale come nel caso del 75.25.
La sicurezza secondo Dieci
Per il costruttore di Montecchio Emilia la sicurezza dell’operatore diventa quindi una reale priorità in ogni condizione di lavoro. Oltre ai sistemi che abbiamo appena descritto vi è infatti l’integrazione completa di sistemi semplici e intuitivi che prevengono rischi e problematiche operative.
- L’autolivellamento in stabilizzazione che è attuabile su qualsiasi conformazione del terreno premendo semplicemente un tasto.
- Il sistema Anti-Crash System che permette di non avere punti ciechi e arresta la macchina in situazioni critiche.
- La funzione “Limiti” che delimita l’area di lavoro del braccio e della macchina in base a specifiche esigenze operative.
- Il sistema Anti-Tilt System che previene il ribaltamento del telescopico bloccando i movimenti aggravanti.
- Infine il riconoscimento automatico delle attrezzature che imposta i diagrammi di carico in modo automatico aumentando la sicurezza operativa.
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I modelli della gamma Essential dispongono di stabilizzazione semplificata e rotazione discontinua a 400°.
Dieci Pegasus Classic ed Elite, amici digitali
I modelli delle gamme Classic ed Elite sono inoltre dotati di doppio display per la gestione digitale dei comandi. Si tratta di una scelta che permette un accesso intuitivo e semplice alle differenti modalità di marcia o agli stabilizzatori. La configurazione è infatti personalizzabile permettendo di avere sempre a disposizione le funzionalità di cui si ha bisogno.
Salendo infine al top della gamma Dieci, oltre alle funzionalità già elencate, abbiamo ulteriori elementi che semplificano il lavoro dell’operatore. Il modello Pegasus Elite 60.35 integra infatti una cabina evoluta caratterizzata dal massimo comfort e da comandi intuivi che comprendono diversi upgrade rispetto ai modelli inferiori.
- Il bracciolo di nuova configurazione che è solidale al sedile.
- La funzione di blocco e sblocco dell’attrezzatura mediante pulsante sul joystick.
- La movimentazione degli stabilizzatori mediante joystick dedicato.
- Il radiocomando per guidare la macchina da terra o da cestello.
- Il doppio display touch-screen con collegamento bluetooth.
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Il sistema Easy Work System, ossia l’adattamento automatico all’area di lavoro in base alla posizione degli stabilizzatori, interrompe, in caso di sovraccarico, ogni movimento aggravante. La funzionalità è sempre monitorabile grazie alla presenza del diagramma di carico visibile su display.
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I dispositivi per la sicurezza sono fra i punti di forza dei nuovi telescopici rotativi della gamma Pegasus e permettono all’operatore di tenere tutto sotto controllo in modo immediato e semplice.