DRESSTA TD16N. Il dozer che alza l’asticella della tecnologia arriva per la prima volta in Italia.
DRESSTA sbarca in Italia con il TD16N. Il dozer dell'azienda polacca, parte di LiuGong, arriva sul mercato in un momento propizio per queste macchine e con un'impostazione che può fare la differenza per un outsider che punta su tecnologia, ergonomia e contenuti di rilievo.
DRESSTA, costruttore di dozer di LiuGong, sbarca in Italia con il suo innovativo TD16N. Una macchina che gravita, a seconda dell’allestimento, intorno alle 20 tonnellate di peso operativo. Con l’obiettivo dichiarato di erodere quote di mercato a Caterpillar, Komatsu e Liebherr. Costruttori che propongono, nella classe del TD16N, il D6, i D61/D71 e il PR726. Con il nuovo TD16N a fare da outsider con caratteristiche trasversali decisamente interessanti. Una macchina ideale per le imprese che cercano una strada alternativa ai soliti marchi. Grazie anche ad una intelligente ingegnerizzazione e ad un alto livello qualitativo.
Un layout completamente nuovo
Un mezzo che sembra riprendere il layout che Komatsu ha dato ai propri dozer medio-piccoli. Ma l’impostazione è in realtà molto differente. Nessun angolo cieco, ergonomia accuratamente studiata, bilanciamento ottimale, layout macchina dove non ci sono elementi esterni ad ostacolare la vista, peso distribuito uniformemente sulla lunghezza del carro, perfetta visibilità sulla lama e sul ripper. Un design che esce dalla “mano felice” di Gary Major. Un designer che è un riferimento nel settore e di cui abbiamo già parlato. Ha infatti rivisto completamente la linea delle macchine JCB per poi passare a lavorare in LiuGong. Un progetto, quello del TD16N, che gli è valso il RedDot Design Award nel 2022.
A questo si aggiunge una gestione digitale evoluta. Infatti il Dressta TD16N è già predisposto per operare con i sistemi Machine Control di Leica Geosystems (con cui esiste un accordo ufficiale), Trimble o TopCon. Non solo. Tre modalità operative differenti per la trasmissione e le attrezzature in base al tipo di applicazione. Si tratta di una macchina che porta verso l’alto l’esperienza lavorativa dell’operatore e che va verso una gestione delle possibilità della macchina più simile ad un escavatore che ad un “semplice” dozer.
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Il primo TD16N arrivato in Italia si trova nei piazzali della Movinvest di Castel San Pietro Terme.
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La compatibilità con i tre principali sistemi Machine Control è prevista di default. Occorre solo “flaggare” il sistema che si utilizza per settare la macchina
Dressta TD16N. Un dozer trasversale
Classificare il TD16N in base ai classici parametri di potenza e peso operativo non è pienamente corretto. E’ infatti un mezzo che si colloca a metà strada di modelli iconici come Caterpillar D5/D6, Komatsu D61/D71 disponendo di un peso operativo similare al Liebherr PR726. Ma le caratteristiche parlano di un dozer che inaugura una classe a sé che punta sul massimo equilibrio. Le cose da dire sono molte e ci aiuteremo con tabelle e schemi per essere sintetici e chiari.
Il primo esemplare arrivato in Italia è presente nei piazzali della Movinvest di Castel San Pietro Terme, in provincia di Bologna. Il concessionario ci ha aperto le proprie porte per farci vedere da vicino, per ora solo staticamente, questo nuovo modello che aspettavamo di poter vedere dal vivo nei minimi dettagli.
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Da Movinvest abbiamo potuto vedere il TD16N nei minimi dettagli
Trasmissione idrostatica
Amatissima nel nord America, un po’ meno dalle nostre parti, la trasmissione idrostatica è stata la scelta di Dressta per il TD16N. Che di fatto è oggi l’unica macchina in gamma ad utilizzarla visto che il più piccolo TD15M dispone di un powershift così come i modelli più grandi. Una trasmissione, quella del TD16N, che fra le altre cose lavora a 425 bar per garantire prestazioni elevate.
Questa scelta permette di avere spazi di manovra estremamente ridotti ed un’agilità impensabile per un dozer di queste dimensioni. Stessa scelta compiuta anche da Komatsu e Liebherr per il D71 ed il PR726. Il target del TD16N è infatti identico a quello dei competitor: una macchina che ha la propria mission soprattutto nei lavori stradali, nei piazzali e nei rilevati. Dove spesso occorre, soprattutto nei cantieri di logistica, avere quella precisione operativa del tutto istintiva che il powershift, per quanto perfezionato, non consente. O meglio. La consente ma con un uso superiore dei freni e con un maggiore impegno da parte dell’operatore. Tutto questo senza rinunciare ad un importante tiro alla barra alla velocità di 1 km/h.
MODELLO | TIRO ALLA BARRA a 1,00 km/h |
DRESSTA TD16N | 305 kN (31,10 tonnellate) |
CATERPILLAR D6 | 295 kN (30,08 tonnellate) |
KOMATSU D71 | 305 kN (31,10 tonnellate) |
LIEBHERR PR726 | 200 kN (20,40 tonnellate) |
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Il TD16N è un mezzo nato per grandi spianamenti e lavori stradali
Cummins B6.7 sotto al cofano
La motorizzazione del Dressta TD16N è affidata al Cummins B6.7. Un costruttore che tutto il gruppo LiuGong utilizza sulle proprie macchine construction in modo trasversale. Infatti non solo i dozer ma anche gli escavatori e le pale gommate del marchio cinese utilizzano i motori del costruttore americano.
Si tratta di un conosciuto 6 cilindri da 6,7 litri Stage V che con la sua impostazione completamente rivista rispetto al passato garantisce coppie e potenze elevate a fronte di consumi ridotti. Merito dell’architettura che prevede l’assenza (rispetto al passato) dell’EGR andando a performare in modo elevato su prestazioni e ottimizzazione della combustione. Il trattamento dei gas di scarico è ottenuto tramite il SingleModule che combina DPF ed SCR con dosaggio dell’AdBlu in un unico elemento. Questo ottimizza sia il consumo di AdBlue che la rigenerazione.
MODELLO | POTENZA | COPPIA MASSIMA |
DRESSTA TD16N | 143 Kw (192 CV) a 2.000 giri/min | 881 Nm a 1.300 giri/min |
CATERPILLAR D6 | 161 kW (215 cv) a 2.200 giri/min | non dichiarata |
KOMATSU D71 | 177 kW (237 cv) a 2.100 giri/min | non dichiarata |
LIEBHERR PR726 | 125 kW (170 cv) a 1.900 giri/min | non dichiarata |
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Il Cummins B6.7 Stage V trova posto facilmente sotto i cofani del TD16N
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L’ingegnerizzazione degli spazi è stata ottimizzata anche grazie alla compattezza del SingleModule del B6.7
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L’accesso al vano motore è immediato per i controlli quotidiani. Il SingleModule trova spazio in modo razionale
Alcune riflessioni. Il mix tra motori, efficienza e tiro alla barra
Sulle scelte motoristiche dei vari costruttori occorre fare alcune riflessioni. Caterpillar monta infatti il C9.3B che si caratterizza per la cilindrata generosa di 9,3 litri con un frazionamento a 6 cilindri. Komatsu utilizza invece il modello SAAD114E-6 che dispone di 8,85 litri ed è sempre un 6 cilindri. Liebherr ha invece optato per il D934 A7 che è un 4 cilindri da 7 litri. Komatsu impiega un propulsore con tecnologie di abbattimento dei gas di scarico maggiormente complesse che diminuiscono l’efficienza dei propulsori. La maggiore cilindrata, unitamente alla potenza massima al règime di 2.100 giri/min, comporta consumi che risentono di questi elementi tecnici.
Caterpillar ha eliminato l’EGR ma dichiara, sulle proprie schede tecniche, un livello di potenza effettivo per la trazione pari a 114 kW per il D6 e di 119 kW per il D6XE. Quest’ultimo sappiamo che è però una macchina con un’impostazione ibrida diesel/elettrica del tutto particolare. Il règime di potenza massima del D6 “convenzionale” è inoltre pari a 2.200 giri/min.
Se andiamo ad esaminare i dati di tiro alla barra, potenza disponibile e cilindrate dei motori la scelta di abbinare il B6.7, che dispone di una coppia molto alta al règime conservativo di 1.300 giri/min, appare equilibrato. Soprattutto tenendo conto della trasmissione idrostatica ad alte prestazioni che arriva in dote da Bosch-Rexroth e che ha una elevata resa. Basta vedere i livelli di potenza installata ed i risultati relativi al tiro alla barra.
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Il primo TD16N arrivato in Italia si trova nei piazzali della Movinvest di Castel San Pietro Terme.
Peso operativo e lunghezza del carro
Gli altri elementi da considerare con attenzione sono il peso operativo e la lunghezza del carro. Stiamo infatti parlando di macchine che si attestano intorno alle 20 tonnellate di peso operativo. E dove le differenze sono spesso generate da allestimenti più o meno pesanti relativi a lame e ripper. La lunghezza del carro è un elemento fondamentale. Anche se spesso è trascurato.
Consente infatti non solo di scaricare a terra la forza di trazione a prescindere dall’effettivo peso operativo ma anche di utilizzare in modo efficiente la lama. Soprattutto con l’impiego dei sistemi di Machine Control che consentono di velocizzare in modo risolutivo le manovre. E oggi questo è un aspetto sempre più importante. Il Dressta TD16N dispone di un carro standard con passo di 3.140 mm a fronte di un peso operativo di 22.891 kg con lama a sei vie e ripper a tre denti. Ma confrontiamolo con i diretti concorrenti equipaggiati con identico allestimento.
MODELLO | PESO OPERATIVO | PASSO |
DRESSTA TD16N | 22.891 kg | 3.140 mm |
CATERPILLAR D6 | 23.700 kg | 2.964 mm |
CATERPILLAR D6 LGP VPAT (UE) | 25.105 kg | 3.355 mm |
KOMATSU D71 | 24.500 kg | 3.275 mm |
LIEBHERR PR726 | 19.378 kg | 3.168 mm |
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Il carro del TD16N in versione standard è fra i più lunghi della sua fascia di mercato
Alcune riflessioni. Quanto contano peso operativo e lunghezza carro?
Avete sicuramente notato come, in questo caso, per quanto riguarda Caterpillar abbiamo inserito una versione che occorre ordinare in modo specifico. Si tratta della versione D6 LGP VPAT per il mercato UE che prevede un passo lungo di 3.355 mm a fronte di una larghezza di trasporto che si attesta a 3,00 metri di larghezza. Tanto per essere chiari è la versione ordinata in modo specifico da alcune aziende, come ad esempio la Perino Piero di Torino, proprio per avere una macchina stabile e adatta ad ottimizzare l’impiego con i sistemi di Machine Control 3D.
Parliamo quindi di una macchina dall’allestimento specifico su richiesta (esiste anche una lunghezza carro intermedia che si attesta a 3.247 mm) che aumenta di peso in modo importante. Un aumento che incide sia in termini di consumi, sia di efficienza complessiva. Molto interessante la lunghezza a terra del Liebherr PR726 (direttamente confrontabile con il TD16N con 2 cm di lunghezza carro in più) che però sconta il gap di un tiro alla barra inferiore.
Di fatto il TD16N, essendo una macchina completamente nuova nata da un foglio bianco, si è confrontato con i “mostri sacri” del mercato. Ha quindi giocato le proprie carte con elementi dove l’equilibrio complessivo delle prestazioni è una base tecnica di valore che gli permette di competere. Ma non è tutto. Il layout macchina ha infatti influito positivamente sull’impostazione della cabina di guida. Un unicum che piacerà agli operatori di queste macchine.
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La vocazione del TD16N è chiaramente indirizzata verso gli spianamenti e i rilevati
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La lama a 6 vie è pensata per il trasporto in sagoma ed ha una larghezza di 3.610 mm in posizione aperta
Un design nato pensando all’operatore
Il design del Dressta TD16N è sicuramente l’elemento che colpisce al primo sguardo. Spesso siamo abituati a pensare che la forma sia un orpello inutile e poco funzionale. Capita purtroppo che sia anche così. Soprattutto negli oggetti casalinghi di consumo che nascono spesso solo per attirare l’attenzione del grande pubblico. Ma oggi il design di qualità si trova sempre di più proprio in campo industriale con soluzioni che mirano ad aumentare comfort e sicurezza. Esattamente come nel caso del nuovo dozer TD16N.
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La cabina di guida è uno degli elementi di grande cambiamento delTD16N.
Less is more
Less is more. Se c’è un “oggetto” che ha recepito chiaramente la lezione progettuale di estrema sintesi del grande Ludwig Mies van der Rohe è proprio il TD16N. L’accesso al posto guida è comodo e sicuro. La cabina si presenta con una visibilità che non trova altri riscontri. Dal sedile di guida si ha infatti una visuale a 360° dove gli angoli della lama ed i denti del ripper si vedono sempre in modo diretto. La posizione ergonomica del sedile e delle consolle laterali con i joystick completamente regolabili permette di trovare a chiunque la posizione ideale di lavoro.
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La visibilità dal posto guida è ottimale in ogni direzione. Dal sedile di guida si vede molto bene anche il ripper
Davanti non c’è nulla se non i due poggiapiedi che permettono di agevolare la circolazione nei lunghi turni di lavoro. La vetrata anteriore è unica ed è a spigolo vivo. Lo spazio alla base può tranquillamente accogliere un eventuale display di un sistema Machine Control.
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La linee del TD16N sono pensate con l’unico obiettivo della massima visibilità e del bilanciamento complessivo della macchina
Nulla che disturbi la vista
Non ci sono montanti nel cono visivo dell’operatore e l’unico elemento di discontinuità è la sottile linea di giunzione dei due vetri ad angolo vivo. L’aspirazione del filtro dell’aria ed il tubo di scarico del motore sono collocati dietro i montanti destro e sinistro della cabina. La loro dimensione tiene conto degli ingombri visivi dei montanti stessi nascondendo la propria presenza.
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Il tubo di scarico è posizionato in corrispondenza del montante destro e non disturba il cono visivo. Le superfici vetrate laterale arrivano fino a terra
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La visibilità è ottimale in ogni direzione grazie ad angoli ben progettati e ad una cabina con una elevatissima superficie vetrata
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L’aspirazione dell’aria avviene tramite un elemento posizionato in corrispondenza del montante sinistro
Lateralmente le vetrate arrivano fino al pavimento permettendo una vista ottimale sui due lati della macchina. La forma posteriore della macchina è data da una linea discendente unica senza interruzioni. Dressta ha collocato in questa posizione gli scambiatori di calore. Il ripper, come anticipato, si controlla senza problemi. Con il vantaggio di avere una posizione ottimale anche per il lavaggio dei radiatori.
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La forma della zona posteriore è pensata per agevolare la pulizia dei radiatori e la visibilità
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La struttura del TD16N è pensata per facilitare impiego in campo e manutenzione
Una semplice routine di controllo digitale
Il controllo di tutti i parametri operativi avviene tramite il monitor digitale touch-screen da 10”. Abbiamo quindi un’interfaccia operativa completa che non richiede altri elementi. La routine di accesso è chiara ed ha una logica ben memorizzabile con una traduzione dei comandi in italiano che non lascia adito a nessun dubbio. Da qui è quindi possibile impostare le differenti modalità operative, accendere le luci di lavoro, azionare i diversi tergicristalli, cambiare le visualizzazioni della telecamera e mettere in funzione gli sbrinamenti di vetri e specchi retrovisori.
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Il monitor digitale touch screen da 10″ è l’interfaccia tra macchina e operatore. Ha una routine di comando molto semplice ed efficace
La climatizzazione dispone invece di comandi separati semplici e veloci. Abbiamo testato l’efficienza di sbrinamento e di raggiungimento della temperatura impostata in una giornata fredda e umida. Notevole la presenza delle bocchette che sono distribuite ovunque permettendo, in pochi minuti, di avere una temperatura gradevole e vetri completamente liberi da appannamenti senza, fra le altre cose, flussi d’aria fastidiosi.
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I comandi della climatizzazione e della radio sono collocati in alto in modo da essere immediatamente accessibili
Tanto spazio per tutto
Lo spazio a bordo è veramente enorme. Non solo ci si muove facilmente e si accede velocemente dalla grande porta laterale sul lato sinistro. Si ha infatti anche uno spazio ben congegnato per riporre oggetti personali e borse portavivande. Sotto al bracciolo destro vi sono infatti degli spazi ergonomici appositamente disegnati per questo scopo.
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Sotto la consolle destra sono presenti spazi funzionali portaoggetti dedicati all’operatore
L’accesso latero/posteriore è stato concepito per aumentare la sicurezza e fare in modo che l’operatore passi sempre in una zona che i cingoli hanno schiacciato riducendo il rischio di inciampi. La forma della cabina in pianta è un pentagono irregolare. Non è infatti simmetrica ma è pensata proprio per agevolare l’accesso a bordo senza penalizzare l’abitabilità interna. Un modo realmente nuovo di intendere uno spazio di lavoro per un dozer e dove ci si sente immediatamente a proprio agio.
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L’accesso al posto guida avviene posteriormente tramite un’apposita scaletta ergonomica
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Dall’alto si percepisce la forma a pentagono irregolare della cabina
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L’accesso alla cabina avviene dalla spaziosa porta a sinistra
La visione da outsider di Dressta
Il costruttore polacco è erede della grande tradizione International che affonda le proprie radici in nord America. Dozer che si sono sempre distinti per la loro concretezza. L’arrivo di un costruttore del calibro di LiuGong ha portato una ventata di novità in un settore, quello dei dozer, che non ha grandi sbalzi creativi. I big di settore, tutto sommato, continuano la propria strada su basi consolidate che ricevono aggiornamenti minimi in occasione, ad esempio, del passaggio di step delle motorizzazioni.
I dozer rappresentano infatti una nicchia di mercato dove sono ormai rimasti in pochi. Caterpillar, Komatsu, Liebherr sono i principali e più blasonati player globali. Dalle macchine tedesche nasce la nuova gamma John Deere che presto arriverà anche sui nostri mercati. CASE continua per ora in nord America. E abbiamo infine alcuni player cinesi con Shantui che si distingue per i grandi numeri.
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Con il TD16N il costruttore vuole essere un outsider dai grandi contenuti
Un progetto nuovo
Dressta rappresenta il classico outsider che unisce alla tradizione storica la volontà di portare sul mercato nuovi progetti come il TD16N. Dozer che si inserisce nella principale fascia di mercato. E’ dalle 20 tonnellate in giù, infatti, che si “fanno i numeri”. Ed è anche la fascia di mercato che sta crescendo. Anche in Italia. I dozer sono infatti le uniche macchine in controtendenza, sul nostro mercato, grazie all’impiego dei sistemi di Machine Control e alla crescita di lavori legati allo sviluppo della logistica. Un’occasione, quindi, per il costruttore polacco. Con la possibilità di rivelarsi una sorpresa alla luce di un vantaggioso rapporto qualità/prezzo.
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La visibilità anteriore è uno dei plus del TD16N
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L’accesso per la manutenzione è agevole e chiaro
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L’accesso ai radiatori avviene posteriormente
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Dietro lo sportello sinistro troviamo la diagnostica e la pompa per alzare la cabina
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Controllo livelli e filtrazione remota sono collocati sul lato destro della macchina
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AdBlue e rifornimenti sono in posizione comoda anteriore
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Sul lato destro troviamo i controlli dei circuiti elettrici e lo staccabatterie
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Lo staccabatterie è accessibile anche da un piccolo sportellino