ELETTRIFICAZIONE. Tra un mercato inesistente ed occasioni mancate, a che punto siamo?
L'elettrificazione stenta a prendere piede nelle macchine movimento terra. Una soluzione che, se ragionata in modo concreto, può avere applicazioni convenienti con le attrezzature, le macchine compatte, negli impianti o in campo industriale.

ELETTRIFICAZIONE e macchine movimento terra. Un percorso che non prende piede come la transizione ecologica avrebbe voluto. In realtà i limiti fisici del nostro settore, così come successo anche nell’automotive, hanno determinato una sostanziale inesistenza della domanda. Con alcune nicchie, nel compatto e nelle utility, dove le soluzioni sono invece pratiche e risolutive.
Il mercato ha infatti dato il proprio responso. Le macchine movimento terra elettriche non prendono piede e la domanda, ad oggi, è sostanzialmente inesistente. Un dato che segue esattamente quanto sta accadendo anche nel mondo automotive e che riguarda un’evidente problematica legata alle limitazioni, sia strutturali che fisiche, di una soluzione tecnologica che, tranne rari casi, non trova concrete basi per imporsi. Occorre ovviamente fare evidenti distinzioni, esattamente come succede in altri ambiti, tra macchine di grandi dimensioni e mezzi o attrezzature compatte.

ELETTRIFICAZIONE
Le attrezzature compatte sono tra le più elettrificate
Elettrificazione. Questione di scala e di opportunità
In quest’ultimo specifico settore, infatti, l’elettrificazione ha un proprio mercato che, nei fatti, si sta lentamente allargando. Una crescita organica che permette ai costruttori di investire nell’evoluzione di prodotti e soluzioni. Ma nel mercato delle grandi macchine (e per grandi si intendono mezzi dal peso operativo già di poco inferiore alle dieci tonnellate) la domanda è sostanzialmente inesistente.
Ci sono alcuni paesi, come l’Olanda, che hanno varato importanti aiuti fiscali per la diffusione di questo tipo di tecnologia. Ma con il risultato di immettere sul mercato qualche decina di macchine a fronte di una richiesta schiacciante di mezzi di ultima generazione con motori endotermici. Anche nel caso delle macchine movimento terra, quindi, una mancata visione legata ad una transizione ecologica che non segua la strada della neutralità tecnologica non porterà a risultati positivi.
Un trend negativo sia per i costruttori, sia per gli utilizzatori. Con buona pace di una visione ideologica e non sostanziale della salvaguardia ambientale. Una situazione legata, appunto, ad un approccio ideologico che non segue una strada analitica e scientifica basata sulla razionalità.

ELETTRIFICAZIONE
Hitachi propone soluzioni elettrificate che trovano spazio soprattutto in nord Europa
La fiera delle scelte
Il Bauma, e ne abbiamo parlato in un altro articolo, sarà la fiera delle scelte. Proprio in merito ad una delle tematiche più dibattute e messe in risalto come quella dell’abbattimento delle emissioni. Oltretutto in Germania, il paese che maggiormente ha contribuito, con le sue scelte politiche, ad un orientamento specifico dell’Unione Europea. Un orientamento che ha portato agli evidenti disastri industriali coinvolgendo fortemente lo stesso stato teutonico.
Pro e contro
Attenzione, non vogliamo assolutamente demonizzare il motore elettrico. Anzi. Si tratta infatti di una
soluzione incredibilmente efficiente in grado di concentrare prestazioni elevatissime con valori di coppia
e potenza non raggiungibili, a parità di condizioni, da parte dei motori endotermici. I vantaggi in termini di efficienza e manutenzione giocano inoltre un ruolo determinante a livello di TCO anche a fronte di un maggiore costo di acquisto iniziale. Ma la problematica reale di questo tipo di soluzione è legata all’alimentazione.
L’autonomia è infatti un problema serio tenendo conto dei livelli di potenza necessari, dei tempi di ricarica e della difficoltà di infrastrutturazione per essere presenti con l’energia elettrica anche nei contesti dove normalmente operano queste macchine. Ossia in luoghi spesso non infrastrutturati. Un ostacolo tecnico evitabile con powerbank di grandi dimensioni a cui molte realtà hanno pensato. Ma che comunque necessitano di un modello organizzativo che aggrava di ulteriori costi un settore che fatica a giustificarli a fronte di tecnologie alternative maggiormente competitive. Come ad esempio i biocarburanti.

ELETTRIFICAZIONE
Merlo ha sviluppato soluzioni concrete e utili
Soluzioni a più velocità
L’elettrificazione rimane quindi una delle possibili strade. Una soluzione sicuramente da non demonizzare come invece è accaduto, al contrario, per i motori endotermici a ciclo Diesel. Abbiamo infatti esempi altamente virtuosi nel mondo della movimentazione con i carrelli elevatori a batteria presenti veramente ovunque. Questo perché si tratta di una soluzione conveniente per le aziende. Tecnologie che hanno spinto i costruttori di sollevatori telescopici a proporre efficienti modelli compatti che trovano un loro mercato negli stessi contesti operativi dei carrelli elevatori.
Al contrario nelle grandi macchine movimento terra abbiamo soluzioni che, salvo alcune eccezioni, sono legate più al marketing che a risultati concreti. Nelle macchine compatte ci sono invece tecnologie mature che possono portare vantaggi non solo a chi lavora in spazi chiusi o in zone con forti limitazioni alle emissioni. Ad oggi sono infatti molti i costruttori che propongono miniescavatori elettrificati con tecnologie efficienti e con autonomie operative degne di questo nome. Idem per le pale gommate compatte, i dumper cingolati e gommati di piccole dimensioni o le attrezzature per la compattazione ed il taglio di calcestruzzo o asfalto. Le grandi macchine possono invece trovare la propria casa, con esempi operativi, in specifiche nicchie dove è possibile risolvere il problema dell’autonomia.

ELETTRIFICAZIONE
Manitou propone mezzi ad azionamento elettrico pensati per settori recettivi
Il contesto applicativo
Parliamo quindi di un campo applicativo vantaggioso nell’industria o nei settori estrattivi organizzati dove è possibile alimentare in modo continuo le macchine tramite un cavo elettrico. Esattamente come avviene nel caso dei treni. Laddove questo è possibile le macchine movimento terra elettrificate non sono affatto una novità. Anzi. Da diversi decenni sia nel mining, sia nella movimentazione industriale, sono presenti escavatori in postazione fissa, semifissa o su fronti di scavo organizzati e alimentati elettricamente dalla rete. Parliamo di macchine che operano su turni di lavoro continui e che hanno dimostrato sul campo bassi costi di esercizio. Ma si tratta di casi specifici con che richiedono condizioni al contorno particolari che, giustamente, vanno spiegate.

ELETTRIFICAZIONE
Nel settore industriale l’elettrificazione è utilizzata da lungo tempo
Una visione differenziata
Alla luce di questo scenario così disaggregato occorre quindi ragionare in un modo specifico. La strada
maestra è quella dell’efficienza operativa. In questo modo si ottengono risultati concreti e vantaggiosi. La riduzione delle emissioni è infatti strettamente legata anche alla riduzione dei consumi. Un aspetto a cui le imprese sono particolarmente sensibili perché rappresentano un risparmio in grado di aumentare la marginalità e la competitività a livello di acquisizione dei lavori. Una visione che ha determinato il successo delle attrezzature compatte ad azionamento elettrico. O l’interesse verso alcune macchine movimento terra compatte elettrificate grazie a tecnologie competitive a livello di costo di esercizio. I miniescavatori con pesi operativi compresi tra 1,5 e 2,0 tonnellate, per esempio, hanno infatti autonomie operative giornaliere e costi di esercizio competitivi.

ELETTRIFICAZIONE
Nelle macchine compatte l’elettrificazione porta soluzioni sostenibili
Mining e industria
Nel settore minerario stanno diventando sempre più diffusi non solo gli escavatori ma anche i dumper con alimentazione elettrica tramite trolley su linee elettrificate aeree e con batterie che entrano in funzione per le poche decine di metri in cui il mezzo esce dalle linee elettriche e si posiziona per il carico e lo scarico. Una visione applicabile anche alle cave e agli impianti di lavorazione inerti dove la presenza di impianti fotovoltaici è spesso la regola. Le pale gommate elettrificate di classe media sono infatti una realtà concreta. Nell’ambito di una realtà organizzata come un impianto è infatti possibile integrarle senza grandi problemi.

ELETTRIFICAZIONE
Nel mining si impiega da tempo l’alimentazione elettrica anche tramite trolley
Si tratta di uno specifico settore, insieme a quello industriale, dove trovano spazio i dettami estremamente rigidi (e a dirla tutta anche poco efficaci) del piano Transizione 5.0 che comporta importanti vantaggi fiscali. A prescindere però da questo, se l’energia è autoprodotta il vantaggio è ulteriormente evidente. Dobbiamo quindi iniziare a ragionare in modo estremamente specifico con un’attenta analisi della tecnologia maggiormente adatta al contesto applicativo. Una visione difficile da far digerire agli imprenditori di un settore spesso poco organizzato ma che, poco alla volta, si sta affermando anche grazie ad un’attento controllo di gestione delle imprese dove la marginalità è oggi il vero mantra.

ELETTRIFICAZIONE
Nelle pale gommate medie ci sono oggi soluzioni decisamente interessanti