Ennesima morte sul lavoro in una cava di Bedizzole
Ennesima morte sul lavoro in una cava di Bedizzole, in provincia di Brescia. La dinamica entra in conflitto con le più elementari norme di sicurezza nell'uso delle macchine movimento terra. Dove ancora una volta disattenzione e comportamenti frettolosi hanno causato una tragedia evitabile.
Ennesima morte sul lavoro, stamane, in una cava di Bedizzole, in provincia di Brescia.
La dinamica dell’incidente è stata subito chiara. La persona deceduta si trovava all’interno del cassone di un automezzo. Infatti quest’ultimo doveva essere caricato di materiali inerti e Maurizio Rocchi, questo il nome dell’operaio, è stato travolto. Il carico lo ha infatti schiacciato in modo inesorabile.
Il titolare della cava della Panni srl, alla guida del mezzo di carico, non si è infatti accorto della sua presenza sul cassone. Si tratta dell’ennesima morte sul lavoro causata dalla mancata osservanza delle norme di sicurezza nell’uso delle macchine movimento terra.
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La scoperta dopo lo svuotamento del mezzo
Una morte sul lavoro avvenuta in modo incredibile. Con l’assenza della persona che è stata notata solo dopo molto tempo e dopo accurate ricerche. Infine, arrendendosi all’evidenza, si è intuita la peggiore delle realtà.
I compagni di lavoro hanno scoperto il cadavere dell’uomo solo dopo lo svuotamento del mezzo di trasporto. La magistratura ha quindi immediatemente sequestrato i mezzi coinvolti. Il PM Ettore Tisato, incaricato di seguire il caso, ha disposto l’autopsia del cadavere.
Ancora una volta la disattenzione ha causato una morte sul lavoro che ha dell’incredibile. Disattenzione accompagnata da comportamenti scorretti ma radicati nella cultura del settore. Di fatto ci troviamo oggi a piangere una persona di 62 anni che era conosciuta e attiva nella sua comunità. Una morte sul lavoro che ha dell’incredibile alla luce della dinamica.
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Una morte sul lavoro evitabile
Le norme sulla sicurezza prevedono comportamenti ben precisi. Soprattutto in termini di segnalazione della propria posizione rispetto ai colleghi che utilizzano le macchine movimento terra.
Non è infatti un caso se, oggi, molti costruttori sviluppino sistemi tecnologici di ausilio che aumentino la sicurezza attiva e passiva. Come nel caso del Transparent Bucket di Doosan che è stato pensato proprio per situazioni di questo genere. In modo da evidenziare la presenza di persone davanti alla benna della pala. Tutto questo grazie ai sistemi di intelligenza artificiale. Sistemi che, collegati con le telecamere della macchina, permettono di avere sempre sotto controllo quanto avviene attorno a noi.
L’uso della tecnologia e la formazione delle persone sono fondamentali per la prevenzione. La sicurezza effettiva si basa infatti su un costante lavoro quotidiano. La concretezza nell’attuare comportamenti corretti è infatti alla base di una effettiva diminuizione degli incidenti mortali. Anche i controlli, in una situazione di questo tipo, servono a ben poco se alla base non c’è una cultura della sicurezza.