GIC affronta la carenza di manodopera specializzata che sta mettendo in crisi il settore delle costruzioni. Con la nicchia del calcestruzzo che sta soffrendo ormai da diversi anni.

Un fenomeno dalle dimensioni ormai preoccupanti che danneggia le stesse opere del PNRR. Le difficoltà di reperimento di lavoratori formati e, soprattutto, il mancato ricambio generazionale, saranno alcuni dei temi che caratterizzeranno la quinta edizione del GIC. Le Giornate Italiane del Calcestruzzo – Italian Concrete Days, presteranno attenzione anche a questo tema fondamentale.

Si tratta infatti dell’unica mostra-convegno italiana dedicata alle macchine, alle attrezzature e alle tecnologie per la filiera del calcestruzzo. Con attenzione alla prefabbricazione ma anche alla demolizione delle strutture in cemento armato, al trasporto e al riciclaggio degli inerti. Oltre che alle pavimentazioni continue e ai massetti ed è in programma nei padiglioni del Piacenza Expo dal18 al 20 Aprile 2024.

Il GIC punta l’obiettivo sulla mancanza di maestranze

La penuria di maestranze, testimoniata dai dati Formedil e delle casse edili, aggravano una situazione data dalla scarsa preparazione professionale. Si tratta di vere e proprie emergenze alle quali le organizzazioni di categoria stanno cercando di fare fronte. Durante la tre giorni piacentina, quindi, si tenterà di individuare quelle ricette e iniziative che possano far tornare attrattive mansioni alle quali i più giovani non sembrano più interessati. Non è infatti un caso se i lavoratori specializzati nel settore edilizio siano quasi tutti over 50.

Il GIC, infatti, si pone l’obiettivo di abbattere gli stereotipi che spesso rappresentano una barriera all’accesso alla professione. In primis che il lavoro in edilizia si caratterizzi per un basso profilo professionale. In secondo luogo che si tratti di un’attività prettamente fisica e priva di innovazione tecnologica o che, ancora, il compenso economico non sia adeguato alla fatica.

Altro obiettivo del GIC è riannodare quello scambio inter-generazionale di saperi. Si tratta quindi del passaggio di conoscenze dai più “vecchi” ai neo-assunti in un percorso che da sempre caratterizza l’attività in edilizia.

Potrebbe interessarti

Le risposte di ATECAP

Una prima risposta concreta arriva dall’Associazione Tecnico Economica del Calcestruzzo Preconfezionato. L’ATECAP patrocina infatti le Giornate Italiane del Calcestruzzo e si appresta a varare un’innovativa Academy della formazione professionale.

Giuseppe Ruggiu, Presidente di ATECAP, sottolinea “Come Associazione stiamo lavorando ad una Academy. Un luogo virtuale, ma anche fisico, dove si condividono conoscenze, saperi, tecniche e pratiche per accrescere la competenza, la formazione e l’esperienza”.

E continua “L’Academy avrà una forte connotazione intergenerazionale e interculturale. Sarà quindi un veicolo per uscire dagli schemi classici della formazione in aula. Si andrà quindi nella direzione di dare visibilità alle imprese che mettono al centro della propria attività le persone che lavorano in azienda e a cui interessa che queste siano ben formate e competenti. Inoltre che sappiano svolgere le proprie mansioni in sicurezza e senza alcuna questione etnica o tematica di genere”.

La visione interculturale

Il Presidente Ruggiu pone l’accento in modo non casuale all’interculturalità. Infatti i dati dimostrano che una parziale mitigazione alla carenza di manodopera arriva dalla disponibilità verso questi lavori evidenziata da parte di cittadini immigrati.

Nel settore dell’edilizia, secondo i rilievi delle casse edili, circa il 35% degli occupati è straniero. Di questo 35% oltre il 60% proviene specificatamente da Romania, Albania, Marocco, ed Egitto. Tuttavia anch’essi soffrono di un’oggettiva carenza nella formazione e nella qualificazione. Un vulnus che iniziative come l’Academy mirano a sanare.

In primo piano

Articoli correlati