Hitachi, un Samoter all’insegna del gruppo
La presenza di Hitachi a Samoter 2023 si è distinta per una presenza organizzata e rassicurante. Grazie alla presenza del nuovo management che, dalla sede italiana di Castel San Pietro Terme, gestisce i sette importatori e cura i rapporti con la casa madre. Con i nuovi dealer nati dalla riorganizzazione della rete che hanno messo in campo uno spirito di gruppo teso ad appoggiare i clienti su tutto il territorio nazionale.
Hitachi ha segnato la propria presenza a Samoter 2023 nel segno della presenza sul territorio. Macchine, tecnologie e rete distributiva sono state al centro dei pensieri del marchio giapponese che, per la prima volta, arriva a Samoter in modo organizzato e organico. Con una chiara visione della rete distributiva, dei territori di competenza e con ogni dealer in grado di valorizzare la propria professionalità.
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La rete di vendita di HCME è oggi composta da sette importatori che coprono tutto il territorio nazionale.
L’importanza della rete è infatti sempre più centrale nel mercato professionale odierno e il brand, soprattutto quando si posiziona in una forbice alta, ha assolutamente bisogno di avere saldi punti di riferimento sul territorio. Messaggio che Hitachi, anche tramite la filiale italiana, ha voluto comunicare in modo chiaro. L’adesione ad Unacea dello scorso marzo è un altro passo in questa direzione.
Il gruppo di lavoro che segue il nostro paese è composto da Richard Egelie (General manager Italia), Massimiliano Todini (Manager general affairs Italia), Andrea dall’Osso (Sales Operations Specialist) e Fabio Borrelli (Field Product Support Specialist). Un team che fa da tramite fra i sette importatori e la sede olandese della casa madre.
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Il team che opera in Italia. Da sinistra Andrea dall’Osso (Sales Operations Specialist), Massimiliano Todini (Manager General Affairs Italia), Richard Egelie (General Manager), Fabio Borrelli (Field Product Support Specialist)
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Macchine e mercato
Le macchine presenti nello stand sono state chiaramente focalizzate sul mercato nazionale e sul completamento di gamma. Stiamo quindi parlando degli escavatori, cingolati e gommati, sia midi che construction, con pesi operativi fra 8,5 e 15 tonnellate. Oltre al completamento della gamma di pale gommate Serie 7 che ora chiudono il cerchio nella fascia di capacità operativa più venduta del mercato.
Hitachi ZW250-7, la chiusura del cerchio
La pala gommata ZW250-7 fa la sua prima comparsa ufficiale in Italia andando a completare il rinnovamento della gamma fra la ZW220-7 e la ZW310-7. Si tratta di una macchina con un peso operativo di 20.630 kg e con una capacità della benna fra 2,8 e 3,8 metri cubi a seconda del peso specifico del materiale. La potenza massima è di 188 kW (255 cv).
Non sono ancora stati forniti tutti i dati ufficiali della macchina ma se il costruttore conferma quanto di buono si è visto sia sulla ZW220-7 che sulla ZW310-7 si avrà sicuramente un carico di ribaltamento che si colloca ai vertici della propria specifica classe di macchina. Esattamente come già è avvenuto con la ZW250-6 che se ne va in pensione.
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La nuova ZW250-7 costituisce la congiunzione fra la ZW220-7 e la ZW310-7 presentandosi con caratteristiche interessanti.
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La nuova ZW250-7 è stata la macchina più grande presentata nello stand di HCME.
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I midi alzano l’asticella
La presenza di Hitachi a Samoter è stata fortemente caratterizzata dai nuovi midi escavatori sia gommati che cingolati. Questi ultimi hanno visto l’ulteriore innalzamento dell’asticella con il nuovo ZX95USB-7 che sostituisce il precedente ZX85-6. Aumenta quindi la classe di peso che va nella direzione delle 10 tonnellate arrivando a sfiorarle con un peso operativo, nella versione triplice vista a Verona, di 9.844 kg. Tenuto conto dell’operatore a bordo e di qualche attrezzatura da demolizione un po’ “strong” il gioco è sostanzialmente fatto.
La potenza nominale è di 50,5 kW (68,5 cv) con un motore che sfrutta la coppia e permette di avere la conformità con lo Stage V senza l’impiego dell’SCR e, quindi, dell’AdBlue. Semplificando così la vita a chi è in cantiere e al contempo diminuendo i costi di gestione. Per la prima volta in casa Hitachi abbiamo un midi con l’opportunità di avere, in opzione, la lama angolabile che aumenta la versatilià operativa.
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Il nuovo midi ZX95USB-7 si affaccia alla classe delle 10 tonnellate con soluzioni inedite come la lama orientabile.
Lo ZX95W-7 è il suo alter ego gommato anche se, in realtà, arriva da un’impostazione completamente differente. Abbiamo già ampiamente parlato di questa new entry sviluppata appositamente per il mercato UE insieme a Mecalac. Il costruttore francese è un apprezzato partner storico di Hitachi che fornisce anche le pale gommate compatte della gamma arancione.
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Il nuovo midi ZX95W-7 è stato sviluppato espressamente per il mercato UE.
In questo articolo troverete tutti gli approfondimenti tecnici del caso.
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La gamma elettrica Hitachi by KTEG
Se a Bauma molta attenzione è stata focalizzata sulle macchine elettrificate insieme a KTEG, a Samoter non è mancato il nuovo ZX85-6EB. Si tratta di uno dei modelli che il costruttore giapponese ha sviluppato in Europa insieme ai propri partner locali grazie alla joint-venture EAC, acronimo di European Application Center che nasce dalla stretta collaborazione con l’importatore tedesco Kiesel. Dealer che ha sviluppato nel tempo alcune proprie tecnologie su base Hitachi fra cui anche gli escavatori da demolizione.
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La gamma elettrificata di Hitachi nasce quindi da questa preziosa collaborazione e si concretizza oggi con un’offerta di mercato che, nel settore degli escavatori idraulici, non trova paragoni spaziando da 1,9 fino a 15 tonnellate di peso operativo. Lo ZX85-6EB ha un peso operativo di 8.750 kg ed opera con una potenza di 40 kW grazie ad una batteria standard da 100 kWh che possono arrivare a 133 con la versione opzionale.
La tensione di funzionamento è di 800 V ed impiega un carica batterie di bordo da 44 kW frazionati in 2×22 kW. L’ingresso di alimentazione è conforme agli standard CEE400VAC-3 fase. Le prestazioni idrauliche sono le stesse del modello ZX85US-6 con motore termico di cui condivide la base di partenza.
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Il midi ZE85USB-6 si colloca al centro della gamma elettrificata di HCME sviluppata in collaborazione con KTEG.
Batterie protette
Interessante la soluzione per garantire prestazioni ottimali ed efficienti insieme ad un’elevata disponibilità macchina. Hitachi ha infatti previsto un sistema a pompa di calore che mantiene caldo il modulo batteria quando fa freddo aumentandone la durata.
L’autonomia è di 5,5 ore di lavoro effettivo. Il che corrisponde, nella media di impiego di un escavatore di questa classe, ad una giornata di 8 ore di lavoro.
Come anticipato le batterie sono agli ioni di litio da 100 kWh o 133 kWh (in opzione) con funzionamento anche cablato. Ciò consente alla macchina di funzionare durante la ricarica da una fonte di alimentazione CEE 400VAC trifase allungando l’operatività nei cantieri dove questo è possibile. In opzione è disponibile anche un CCS2 per ricaricare la batteria in 45 minuti.
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I construction Hitachi ZX135US-7 e ZX210NLC-7 con tecnologia Leica Geosystems integrata
Salendo di classe il costruttore giapponese si è presentato con il best seller ZX135US-7. Una macchina che ha fatto scuola nella fascia short-radius da 15 tonnellate grazie ad un equilibrio idraulico preso ancora oggi come riferimento. Da un punto di vista motoristico la nuova Serie 7 ha aperto le frontiere dello Stage V senza l’impiego di AdBlue in questa classe di peso. Grazie al motore Toyota Industrial da 74,9 kW che sfrutta la coppia in modo ottimale.
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L’escavatore short-radius ZX135US-7 è uno dei best seller del costruttore giapponese. La motorizzazione Stage V non richiede AdBlue.
Nel cantiere digitale era invece presente il modello ZX210NLC-7 dotato di tecnologia 3D Leica Geosystems direttamente integrata dalla fabbrica. Una partnership ufficiale, quella fra HCME e Leica Geosystems, parte di Hexagon, che consente di avere tutti i benefici della tecnologia digitale legata a maggiore efficienza, velocità nell’esecuzione dei lavori e machine control di ultima generazione.
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Cosa ne penso
Costantino Radis
HITACHI CONSTRUCTION MACHINERY EUROPE E SAMOTER. UNA PRESENZA ORIENTATA AL CLIENTE FINALE.
Avevo già chiaramente espresso la mia opinione su questo “nuovo corso” di Hitachi in Italia. La presenza a Samoter del costruttore giapponese ha chiaramente rinsaldato il legame fra il marchio e gli utilizzatori. Con una forte ed inedita presenza come “gruppo di lavoro” dove i nuovi dealer giocano di sponda in modo collaborativo. Il tutto a vantaggio di chi opera sul territorio con le macchine arancioni.
Hitachi è un marchio che racchiude in sé un significato affettivo che, fra gli addetti ai lavori, porta alla memoria ricordi indelebili. La presenza di Samoter organizzata dalla casa madre ha messo in evidenza aspetti positivi legati sia al management che gestisce il mercato italiano, sia alla rete di vendita e assistenza. Sette importatori che coprono in modo capillare tutto il territorio nazionale messi in chiara evidenza dall'impostazione dello stand. La grande cartina italiana con le zone geografiche associate agli importatori ha messo chiarezza su una presenza organizzata e strutturata. Frequentando lo stand e parlando con i nuovi dealer nati dalla riorganizzazione della rete è chiaramente emerso un forte spirito di gruppo basato su una fattiva collaborazione. Si tratta di un'impostazione positiva e costruttiva che permette ai clienti del costruttore di trovare un appoggio sicuro quando si trovano ad operare in zone differenti rispetto a quella di provenienza. Un atteggiamento molto differente rispetto al passato e che non può che fare bene al marchio ma, soprattutto, al mercato. Ed il mercato sono, ovviamente, le imprese.