Hitachi ZX490LCH-7 Demolition, 30 metri Kocurek
Gli escavatori Hitachi sono da sempre delle basi di partenza per trasformazioni ad hoc indirizzate a specifiche applicazioni. Kocurek ha realizzato uno ZX490LCH-7 Demolition per Massucco T. Una macchina che, a 30 metri di altezza, opera con un'attrezzatura da 2.500 kg.
Hitachi è un costruttore che “imprestato” le proprie macchine per molteplici trasformazioni. Stiamo infatti parlando di escavatori idraulici dalla comprovata affidabilità e dalle prestazioni che si attestano ai vertici del mercato. Ed è per questo motivo che Massucco T., importatore del marchio giapponese per Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta e Sardegna, sta seguendo una strategia di mercato dove le macchine in pronta consegna sono alla base della propria presenza.
Non sono da meno anche gli escavatori da demolizione. In un precedente articolo abbiamo infatti già visto il modello Hitachi ZX890LCH-6 Demolition trasformato da Laurini Officine Meccaniche a cui hanno fatto seguito altre macchine speciali. Fra queste lo ZX490LCH-7 trasformato, questa volta, dallo specialista britannico Kocurek. Un’azienda, quella di Ipswich, che ha una lunga tradizione di mercato ed una consolidata reputazione in termini di qualità, affidabilità e rapporto nel tempo con i propri clienti.
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Nella Filiale di Torino dell’importatore piemontese abbiamo visto da vicino questa interessante trasformazione che si distingue per la flessibilità di impiego e la possibilità di avere più combinazioni di bracci. Con l’altezza massima di 30 metri che consente di operare con un’attrezzatura da 2.500 kg. Peso che sale a 3.000 kg usando il braccio senza prolunga intermedia da 3 metri. Di conseguenza scendendo a “soli” 27 metri di altezza massima al perno.
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La versione Demolition realizzata da Kocurek su base ZX490LCH-7 è stata curata in modo particolare per garantire sicurezza e polivalenza di impiego
Una base Hitachi
Tutto parte dalle scarpe. Il carro standard che Hitachi fornisce allo ZX490LCH-7 è sicuramente “importante”. Ma la cura a cui viene sottoposto nelle officine Kocurek è decisamente rinvigorente. La lunghezza è infatti stata allungata di 50 centimetri arrivando a 6 metri con l’aggiunta di un rullo supplementare di appoggio. Sono rimasti i tre rulli superiori che hanno cambiato passo, ovviamente, e si sono alzati. Questo per aumentare lo spazio a disposizione per i traversi telescopici della carreggiata variabile.
Quest’ultima, infatti, consente di passare dai 3 metri di larghezza di trasporto fino a 4,5 metri di larghezza di lavoro. Sia in demolizione che in scavo. Una base d’appoggio rilevante, quindi, che permette di operare in modo sicuro anche ad altezze elevate.
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Il carro a carreggiata variabile passa da 3,00 metri in fase di trasporto a 4,50 metri in fase di lavoro
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I longheroni sono stati allungati ed il passaggio superiore del cingolo è stato alzato per consentire una corretta apertura e chiusura del carro
Bilanciare il peso
Il contrappeso è stato maggiorato per rispondere alle mutate esigenze di bilanciamento della macchina. E’ stato quindi mantenuto quello di serie a cui è stato aggiunto un modulo intermedio che si colloca fra la macchina e il contrappeso stesso.
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Il contrappeso aggiuntivo prevede semplicemente un elemento fra la torretta e quello di serie
Sono trasformazioni che includono anche la cabina tiltabile, con la struttura di angolazione, quella di protezione, i cilindri di supporto e il relativo impianto idraulico. Cabina, fra altre cose, certificata FOPS Livello 2. Oltre che la trasformazione del braccio base e, come anticipato, il carro maggiorato e a carreggiata variabile.
Il peso operativo della macchina base, ossia senza bracci da demolizione, è quindi pari a 59.496 kg che diventano 64.609 kg con il braccio scavo montato. Quest’ultimo può operare in due posizioni diverse che si distinguono, ovviamente, per le differenti angolazioni. Una maggiormente indirizzata verso la demolizione (con angolo di 180°) e l’altra per lo scavo (con angolo di circa 150°).
Bracci per essere polivalenti
Per avere la massima polivalenza Kocurek ha fornito a Massucco T. un elemento modulare intermedio da 3.650 mm di lunghezza che permette, in combinazione con il braccio da demolizione ed il braccio scavo, di avere più configurazioni.
- braccio scavo semplice con angolazione 180° – indicato per demolizioni a basse altezze fino a circa 13 metri ma con attrezzature pesanti
- braccio scavo con elemento modulare – permette di arrivare fino a 16,5 metri di altezza al perno con attrezzature dal peso operativo indicato da Hitachi per la macchina standard
- braccio da demolizione senza elemento modulare – altezza massima al perno di 27 metri con attrezzatura da 3.000 kg di peso operativo
- braccio da demolizione con elemento modulare – altezza massima al perno di 30 metri con attrezzatura da 2.500 kg di peso operativo
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Le principali misure della macchina base trasformata da Kocurek per Massucco T.
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Diagramma di lavoro con braccio scavo
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Diagramma di lavoro con braccio scavo angolato a 180° ed elemento modulare intermedio
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Diagramma di lavoro con braccio da demolizione senza elemento intermedio – altezza al perno 27 metri – attrezzatura da 3.000 kg
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Diagramma di lavoro con braccio da demolizione con elemento intermedio – altezza al perno 30 metri – attrezzatura da 2.500 kg
Una macchina che “mancava”
Tenendo conto del recente accordo che ha visto Hitachi affidarsi a KTEG con la joint-venture EAC, questa trasformazione si colloca di fatto fra IL KMC 400-7 e il modello più grande KMC600-7. Un “vuoto” che il concessionario ha deciso di colmare con una macchina sviluppata ad hoc. Con, fra le altre cose, prestazioni perfettamente allineate alla migliore concorrenza ma con una polivalenza superiore e una modularità di trasporto che fa tesoro dell’esperienza nel tempo di Kocurek.
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Con l’elemento intermedio fra braccio base e braccio demolizine lo ZX490LCH-7 Demolition arriva a 30 metri di altezza al perno.
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In primo piano lo ZX490LCH-7 Demolition che Massucco T. (qui la filiale di Torino) ha fatto realizzare da Kocurek vicino al “fratello minore” ZX400MC-7 realizzato da KTEG nell’ambito della joint-venture EAC.
Accorgimenti ad hoc
L’allestimento prevede anche la sostituzione dei due cilindri di sollevamento con due elementi maggiorati Hitachi di classe superiore. Questo per avere sia la massima stabilità riducendo al minimo le oscillazioni del braccio quando si lavora ad altezze elevate, sia per avere una forza di sollevamento superiore in scavo.
Completa la trasformazione l’impianto di nebulizzazione dell’acqua con attacco di ingresso dedicato e pompa a funzionamento idraulico. In questo modo, anche senza pressione, è possibile pescare acqua da un normale serbatoio o da un bacino di accumulo ed essere completamente autonomi.
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L’abbattimento polveri prevede un impianto integrato dotato di pompa idraulica con attacco standard
Gli impianti sono ovviamente completi sia di linee di semplice andata (martello) che di doppio effetto (pinze) e rotazione delle attrezzature. Il cilindro dell’avambraccio è dotato di protezione specifica per limitare eventuali danni.
Per aumentare la luminosità è presente un kit di 11 luci a LED supplementari distribuite tra braccio e cabina. L’accesso al posto guida prevede una passerella pieghevole lato cabina mentre per il posizionameno dei bracci sono forniti dei cavalletti che garantiscono sicurezza e velocizzano il trasporto.
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Gli impianti idraulici sono ovviamente completi. La soluzione impiegata da Kocurek per gli innesti è del tutto simile a quella usata da Liebherr su alcune macchine privilegiando le prestazioni idrauliche
PROLEC PME700 Rangemaste e telecamere. Tutto guarda alla sicurezza
Per la gestione sicura della macchina in fase operativa la Kocurek si è affidata a Prolec. Si tratta di una compagnia britannica che fa parte del Gruppo Kinshofer e che sviluppa sistemi elettronici specifici per il monitoraggio e controllo delle macchine movimento terra.
Attualmente Prolec ha una lunga lista di sistemi dove il PME700 Rangemaster è stato pensato per escavatori da demolizione che arrivano fino a 35 metri di altezza. Il sistema permette di avere sempre sotto controllo lo stato di lavoro della macchina intervenendo sia con segnali acustici, sia con un monitor elettronico aggiuntivo collocato sopra quello di serie che fornisce la situazione di carico in tempo reale.
Fra le caratteristiche più interessanti vi è sicuramente il fatto che interviene non solo quando la macchina potrebbe sbilanciarsi eccessivamente in avanti ma anche all’indietro. Evitando quindi quelle spiacevoli situazioni in cui si sottovaluta l’ecccessiva vicinanza del braccio raccolto verso il centro della torretta che provoca il ribaltamento in senso opposto all’area di lavoro.
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Il display di controllo e impostazione del PME700 Rangemaster è visivamente semplice e intuitivo
Un posto guida a prova di visibilità
L’omologazione FOPS Livello 2 è stata ottenuta “ingabbiando” la cabina di serie all’interno di una struttura protettiva che la avvolge completamente. Una scelta radicale che ha dei vantaggi di non poco conto. Da un lato mantiene completamente inalterate le caratteristiche di base. Hitachi ha infatti compiuto un sostanzioso passo avanti con il posto guida dei Serie 7 che il mercato ha apprezzato.
Dall’altro permette di avere una griglia continua che, forte dell’assenza di traversi ed elementi strutturali negli angoli visuali principali, permette una migliore visibilità verso l’alto. Ovviamente sempre con i limiti di un grigliato in acciaio. La distanza fra grigliato e cabina consente inoltre di avere quegli spazi visivi che affaticano meno l’occhio dell’operatore.
La struttura di protezione, infine, consente di avere quella necessaria rigidezza che la cabina, da sola e per quanto omologata ROPS, non permette di avere in caso di non augurabile ribaltamento dell’escavatore in fase di lavoro.
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La cabina è dotata di una struttura monocorpo completamente avvolgente e tiltabile omologata FOPS Livello 2
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La visibilità elevata della cabina è uno degli obiettivi principali di Kocurek
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La avvolgente struttura monocorpo ha permesso di mantenere intatte le caratteristiche di base della cabina aumentando però il livello di sicurezza
Sotto i cofani le certezze Hitachi
La meccanica è la stessa dello ZX490LCH-7. Stiamo quindi parlando del motore Isuzu 6WG1 Stage V da 15.681 cc, a sei cilindri, che eroga la potenza di 296 kW (402 cv) a 1.800 giri/min con una coppia massima di 2.050 Nm a 1.300 giri/min. I dettami Stage V sono rispettati con l’impiego combinato dell’EGR che viene a sua volta aiutato da un sistema integrato dove convivono DOC, CSF ed SCR.
L’impianto idraulico è l’HIOS V che mette a disposizione 2 x 385 l/min gestiti elettronicamente. L’operatore sceglie quindi fra le tre modalità operative (HP / P / E), la modalità traslazione (H / L) con, anche , la presenza della modalità di scavo in alta potenza (Power-boost). Decisamente interessante, per ridurre i consumi ed aumentare l’efficienza, la presenza dell’indicatore ECO che fornisce in tempo reale all’operatore la necessarie indicazioni per aumentare l’efficienza e ridurre i consumi.
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Sotto i cofani non è cambiato nulla con la motorizzazione Isuzu Stage V da 402 cv e l’impianto idraulico Hios V da 2 x 385 l/min