INDECO. Le attrezzature del costruttore italiano spaziano dalla demolizione al forestale pesante
La gamma di attrezzature del costruttore barese va oltre i martelli e spazia, attraversando la demolizione, anche altri settori come la compattazione, la movimentazione ed il forestale. Alla base ci sono i principi cardine dell’azienda che guardano alla qualità, alla durata e alle elevate prestazioni in ogni contesto operativo.
INDECO è un costruttore, lo ripetiamo spesso, conosciuto dai più per i suoi martelli demolitori. Una vocazione, quella dell’azienda barese, che ne ha decretato il successo. Ma, come spesso accade, non inquadra totalmente né la gamma proposta al mercato, né il potenziale effettivo a livello costruttivo e qualitativo.
A fianco dei martelli sono infatti presenti diverse gamme di attrezzature che, partendo dalla demolizione primaria, si spingono in quella secondaria, nella movimentazione fino ad arrivare al settore forestale pesante. Stiamo parlando di prodotti che seguono il filone aziendale. Ossia attrezzature che puntano su qualità e prestazioni. Due elementi a cui i clienti Indeco sono ormai ampiamente abituati da anni e a cui, giustamente, non rinunciano.
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La SERIE HP è un punto di riferimento tecnologico nel mondo dei martelli demolitori
INDECO ISS e IRC. Cesoie e spaccabinari per specialisti
La storia di Indeco nel taglio e demolizione di strutture in materiali metallici ha origini oltre frontiera. Dove la grande esperienza del costruttore, maturata in Australia e USA, ha permesso di mettere a punto la tecnologia delle cesoie della Serie ISS e degli spaccabinari IRC. Le ISS sono attrezzature destinate al mercato professionale della demolizione e del riciclo. La forma accorciata e compatta permette infatti di ottimizzare la distribuzione dei pesi. Un confronto diretto con la concorrenza mette in luce aperture e dimensioni della gola che si attestano oggi ai vertici del mercato. Infatti le cesoie INDECO combattono con i migliori costruttori a livello globale.
Di fatto si tratta spesso di cesoie, come nel caso ad esempio della ISS 30/50, che si collocano in una fascia di peso dove i competitor, per avere identiche dimensioni geometriche, devono fare un salto di categoria. Questo li obbliga a proporre modelli leggermente più grandi e, quindi, più pesanti. La gamma proposta da Indeco per le ISS è composta da 8 modelli per escavatori con peso operativo che va da 5 tonnellate fino a 90 tonnellate. Peso operativo che cambia ovviamente anche a seconda del posizionamento della cesoia. Il costruttore prevede infatti selle specifiche per fissare le ISS in posizione fissa o con ralla al posto dell’avambraccio e con ralla al posto della benna.
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La ISS 30/50 è una cesoia con una geometria operativa molto favorevole nella sua classe
A ciascuno la propria cesoia
In base alla configurazione scelta il peso operativo varia permettendo passaggi di classe con cesoie altamente performanti montate su macchine più piccole e compatte. Le sigle indicano appunto i valori in peso minimi e massimi degli escavatori a cui l’attrezzatura può essere accoppiata. Si parte quindi dalla ISS 5/7 per arrivare al top di gamma ISS 45/90. Quest’ultima, per l’appunto, può essere installata su escavatori con peso operativo di 45 tonnellate se montata al posto dell’avambraccio. Arrivando a 90 tonnellate se montata al posto della benna. Si tratta infatti di una cesoia con un peso operativo che arriva fino a 10.400 kg in versione con sella e ralla di rotazione per il posto benna.
Le forze di taglio, ed Indeco è uno dei pochissimi costruttori di cesoie che le dichiara per iscritto sulle proprie brochure, vanno da 45 tonnellate per il modello più piccolo fino a 275 tonnellate per la macchina che si colloca al top di gamma.
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La ISS 30-50 ha una forma corta e tozza che permette di ridurre le leve a favore del sollevamento di pezzi voluminosi
Gli spaccabinari
Gli spaccabinari hanno invece una gamma composta da un singolo modello. Come logico che sia per la tipologia di lavoro da svolgere e per la dimensione standard dei binari stessi. Infatti la IRC30 è un’attrezzatura pensata per escavatori da 30 tonnellate se montata al posto della benna. Con la possibilità di scendere a 20 tonnellate se montata invece al posto dell’avambraccio.
La rottura dei binari è infatti una lavorazione che richiede agilità ed elevate produzioni visto il valore aggiunto non altissimo del processo di recupero. Occorre quindi avere un’attrezzatura snella, veloce che ben si sposi con un mezzo da circa 30 tonnellate di peso operativo. La forza in punta è di 550 tonnellate ottenute con una struttura molto tozza e con un cilindro dalle dimensioni generose. La portata idraulica richiesta oscilla infatti in una forbice che va da 250 a 400 l/min per una pressione di lavoro di 350 bar.
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La IRC 30 è la spaccabinari del costruttore barese
La gamma IMP. Ora anche in configurazione Auto-Dismantler
La gamma di multifunzione IMP è conosciuta per la possibilità di variare assetto operativo con chele in grado di affrontare diversi scenari. Abbiamo quindi la demolizione primaria con le pinze, la secondaria con le chele da frantumazione ed infine il taglio dei metalli con la configurazione cesoia ed il combi-
cutter. Quest’ultimo permette di affrontare in modo molto efficiente la demolizione/frantumazione di strutture miste.
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Le IMP si distinguono per la possibilità di cambiare assetto operativo in poco tempo
A questo si è oggi anche aggiunta la configurazione Auto-Dismantler. Si tratta di un allestimento specifico che rende efficiente il processo di smantellamento degli autoveicoli. Questo avviene grazie alle chele progettate per separare in modo ottimale i vari componenti prima di inviare i mezzi da rottamare alla pressatura. Si tratta di una nuova applicazione, entrata in listino di recente, sviluppata insieme alla Vulture Recycling Equipment.
Parliamo di un’azienda britannica che collabora con Indeco e che si occupa anche della trasformazione di escavatori di serie in macchine pensate per lo smantellamento rapido e preciso degli autoveicoli. Le nuove chele sono state progettate per il modello alla base della gamma. Parliamo quindi del INDECO IMP15 indicato per escavatori dal peso operativo che va da 12 a 24 tonnellate. Mediamente gli escavatori impegnati in questo tipo di attività oscillano intorno alle 20 tonnellate per ovvie ragioni di TCO e di ingombri. Le nuove chele aumentano quindi ulteriormente la vocazione dei multifunzione di Indeco aprendo nuovi target per l’azienda di Bari.
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Le IMP si distinguono per la possibilità di cambiare assetto operativo in poco tempo. Qui in versione per demolizione auto
INDECO IMH. Il forestale di nicchia ad alte prestazioni
Il forestale è un settore dove Indeco è arrivata da poco. Ma lo ha fatto con macchine a mazze fisse,
ad alte prestazioni, articolate in tre gamme. Divise quindi in modelli per miniescavatori, track-loader ed escavatori.
Il fil-rouge che le unisce tutte, per un totale di nove modelli, sono la trasmissione a cinghia trapezoidale multipla, l’accesso agevole e diretto alla meccanica, il disegno heavy-duty di denti e portadenti. Oltre a questo anche i profili in acciaio “bite limiter” per evitare usure anomale e limitare lo stallo quando si lavora con vegetazione dalla elevata resistenza. L’accesso delle tubazioni, infine, è centralizzato e dispone di valvola limitatrice.
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Le IMH sono trinciatrici ad alte prestazioni con mazze fisse. La gamma copre miniescavatori, minipale ed escavatori