JCB ha nuovamente sottolineato la sua strada verso i motori ad idrogeno nel corso di Agritechnica 2023. Dopo la presentazione in cava, nel Regno Unito, la vetrina di Hannover ha rappresentato un’investitura ufficiale per lo scenario agricolo. E più in generale per tutto l’off-road. Infatti un team di 150 ingegneri sta lavorando al progetto per lo sviluppo di motori a combustione di idrogeno. Inoltre sono già stati prodotti più di 75 prototipi nello stabilimento di motori JCB nel Regno Unito.

La soluzione per il rifornimento di idrogeno di JCB

Infatti i prototipi di motori a idrogeno JCB stanno già alimentando i modelli di movimentatori telescopici e di terne. L’azienda britannica ha inoltre compiuto un importante passo avanti. Sta infatti dimostrando la visione polivalente più ampia della tecnologia di combustione dell’idrogeno installando questi motori su un camion Mercedes da 7,5 tonnellate e su un furgone Mercedes Sprinter. Si tratta di retrofit completati in pochi giorni e che sono ora in piena fase evolutiva.

Il costruttore ha inoltre presentato il proprio sistema di rifornimento mobile progettato e costruito per portare il carburante alle macchine. Si tratta infatti di una problematica sentita e che, da un punto di vista psicologico, rappresenta un ostacolo non da poco che alimenta la diffidenza degli utilizzatori finali.

Il serbatoio ha abbastanza idrogeno per riempire 16 terne motorizzate con questo carburante e può essere trasportato sul retro di un Fastrac modificato o su un normale rimorchio. JCB è stata anche in prima linea nello sviluppo della tecnologia elettrica per soddisfare la domanda dei clienti di prodotti a zero emissioni locali di carbonio.

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La strada parallela dell’elettrificazione

In questo caso si aprono diverse soluzioni. L’elettrificazione alimentata a batteria è infatti adatta per piccole macchine che lavorano meno ore e in genere utilizzano meno carburante. Le grandi macchine hanno invece un fabbisogno energetico più elevato. Ciò comporterebbe quindi batterie più grandi con tempi di ricarica elevati. Oltretutto anche l’autonomia sarebbe più limitata a causa degli impieghi maggiormente gravosi. Una scelta tecnica che renderebbe quindi meno adatte a macchine che lavorano su più turni giornalieri e non hanno tempi di inattività disponibili per ricaricarsi.

JCB

Lord Bamford ha dichiarato che l’idrogeno è una tecnologia vantaggiosa, robusta e affidabile.

C’è spazio anche per l’elettrificazione

JCB ha quindi concentrato lo sviluppo di macchine elettriche sulla sua gamma compatta. Tra cui la pala gommata compatta 403E, il sollevatore telescopico Loadall 525-60E ed il mini escavatore 19C-1E. Il costruttore però, in una corretta visione a 360° che individui la migliore soluzione possibile per ogni applicazione e ogni categoria di macchina, sta percorrendo diverse strade.

I motori JCB sono stati testati con ogni tipo di carburante alternativo. Quindi abbiamo HVO, biogas, carburanti elettronici, ammoniaca e idrogeno. Come primo step i motori del costruttore inglese sono stati approvati per l’uso con HVO da quando è entrata in vigore la legislazione sui motori Stage IIIB/Tier 4i.

Lord Bamford ha dichiarato “La maggior parte di questi combustibili alternativi richiede la produzione di idrogeno per produrli. Quindi ha perfettamente senso utilizzare l’idrogeno in primo luogo perché è un combustibile pulito a zero emissioni di carbonio che può essere prodotto da energia rinnovabile. L’idrogeno offre anche una potenziale soluzione alla sfida posta dalle batterie sulle macchine più grandi. Consente infatti un rifornimento rapido ed è una soluzione che consente di portare il carburante alla macchina”.

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Il costruttore punta sul motore a idrogeno basandosi sui suoi collaudati e apprezzati motori ciclo Diesel

E le celle a combustibile?

JCB ha anche studiato l’impiego dell’idrogeno nelle celle a combustibile. Nel luglio 2020 ha infatti presentato il primo escavatore alimentato a idrogeno. Nello specifico si trattava di un 220X da 20 tonnellate. Ad oggi la prima conclusione a cui è giunta JCB è che le celle a combustibile sono ancora troppo costose, troppo complesse e non sufficientemente robuste per operare su macchine movimento terra e agricole. Da qui la scelta di sviluppare il motore a idrogeno che, fra le altre cose, condivide oltre l’80% dei componenti di un motore ciclo Diesel di ultima generazione.

JCB ha presentato il suo motore a idrogeno anche in agricoltura

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Il motore a idrogeno può assicurare la necessaria autonomia che le batterie non consentono

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