Komatsu D71EXi/PXi-24, ventiquattro tonnellate di intelligenza
Komatsu ha una lunga tradizione nella costruzione dei dozer. Il nuovo D71 EXi/PXi-24 si colloca fra le macchine più produttive e pensate per svolgere importanti lavori di spianamento e costruzione rilevati.
Komatsu è sempre stato un costruttore di riferimento a cui guardano in modo attento gli operatori del settore. L’azienda giapponese sviluppa da sempre tecnologie specifiche che hanno fatto da apripista anche per i competitor. Conosciuto nel nostro paese soprattutto per gli escavatori, Komatsu ha in realtà sviluppato tecnologie molto raffinate anche per i dozer e le pale gommate. E sono proprio i dozer che lo vedono fra i pochi protagonisti rimasti in gioco. La gamma è oggi quella più articolata del mercato e si distingue per alcuni modelli che sembrano pensati per gli utilizzatori europei. Fra questi il nuovo D71EXi/PXi-24 dotato dell’Intelligent Machine Control 2.0.
Con un peso operativo che, a seconda degli allestimenti, si aggira intorno alle 24 tonnellate, il D71EXi/PXi-24 si colloca in quella fascia di macchine che rappresentano una percentuale molto alta del mercato. Fa parte di quella famiglia di macchine che Komatsu ha pensato in modo specifico per la realizzazione di piazzali e rilevati. Macchine che puntano su agilità, velocità e una equilibrata distribuzione dei pesi. E che hanno introdotto un nuovo modo di intendere lo stesso layout del dozer. Stiamo parlando dei modelli D51, D61 e D71.
L’intelligenza di Komatsu
Il costruttore giapponese è stato il primo a introdurre i sistemi elettronici di controllo in remoto. Sia per quanto riguarda la gestione della macchina con il sistema Komtrax, sia per quanto riguarda l’assistenza allo scavo integrata nella macchina. L’Intelligent Machine Control è giunto ora alla seconda edizione del Machine Control (iMC 2.0). Sistema che scansiona continuamente il luogo di lavoro e utilizza i dati acquisiti per programmare la passata successiva, che consente di aumentare notevolmente la produttività e la precisione premendo un solo pulsante. Il D71EXi/PXi-24 può lavorare in modalità di automazione pressoché costante.
Il Komatsu D71 è infatti provvisto di comandi one-touch ergonomici e permette a qualsiasi operatore di essere efficiente e produttivo. Il dozer può infatti gestire superfici in modo molto rapido, controllare l’inclinazione e la sterzatura della lama grazie al Tilt Steering Control portando ad un intervento diretto dell’operatore che si riduce fino all’80%. Precisione di lavoro legata anche alla trasmissione idrostatica a doppio circuito che permette una velocità massima di 11,00 km/h.
Agilità prima di tutto
La tecnologia di guida è supportata da un hardware pensato per conferire agilità e massima maneggevolezza. Il motore è infatti un Komatsu SAA6D114E-6 da 8,85 litri. Un 6 cilindri che eroga una potenza netta di 237 cv ed è conforme allo Stage V con DPF e SCR. Un propulsore dotato di turbina a geometria variabile e impianto di iniezione Common Rail ad alta pressione. La riserva di coppia permette un impiego snello ed efficiente. L’impianto idraulico è un centro chiuso – come da tradizione del costruttore – ed ha una portata massima di 235 l/min.
Il carro ha la classica struttura convenzionale con ruota motrice ribassata. Baricentro basso e forza motrice sempre ampiamente sfruttata sono i due evidenti vantaggi. Il carro EXi è specifico per operare su terreni duri. La versione PXi è invece ideale per i terreni meno duri ed è pensato, grazie ai pattini larghi, per impieghi classici di spianamento. Le catenarie Plus sono pensate per gli impieghi gravosi grazie ai perni e alle boccole con diametro maggiorato.
Il comfort secondo Komatsu
La cabina di guida è un altro dei punti di forza di questa macchina. Pur avendo una visibilità posteriore di ottimo livello, frutto di un disegno che mette al centro macchina l’operatore, è comunque dotato di telecamera posteriore. L’assetto di guida è oggi fra i più ergonomici del mercato. Sedile a centro macchina, motore sostanzialmente assente dalla visuale anteriore grazie ai gruppi di scambio collocati a fianco della cabina, visibilità laterale e posteriore ottimale. La macchina si comanda tramite due joystick multifunzione con cui è possibile avere il pieno controllo sia sulla traslazione, sia sulla lama a sei vie.
Che è disponibile sia in versione INPAT monoblocco, sia in versione pieghevole come opzione. In ogni caso è garantita la larghezza di trasporto a 3 metri con una larghezza effettiva di lavoro fra 3,87 e 4,29 metri. Una macchina che è quindi in grado di garantire una produttività molto elevata negli spianamenti e rilevati di grande dimensione. Non solo nei lavori in piano ma anche sulle pendenze dove l’architettura con ruota motrice bassa garantisce un baricentro basso per operare in modo efficiente e sicuro.