MAIE e SBM, partnership per il recycling
MAIE rientra nel settore del riciclaggio con gli impianti mobili dell’austriaca SBM. Un costruttore che propone una gamma di macchine ad azionamento sia completamente elettrico, sia con i classici motori a gasolio. Modelli che puntano su efficienza, ridotto impatto ambientale e produttività. Concetti che si esplicitano su linee di prodotti che comprendono frantoi a mascelle […]
MAIE rientra nel settore del riciclaggio con gli impianti mobili dell’austriaca SBM. Un costruttore che propone una gamma di macchine ad azionamento sia completamente elettrico, sia con i classici motori a gasolio. Modelli che puntano su efficienza, ridotto impatto ambientale e produttività. Concetti che si esplicitano su linee di prodotti che comprendono frantoi a mascelle e frantoi rotativi. Con la possibilità di applicare box vaglianti per completare la selezione del materiale nello stesso ciclo operativo.
La partnership fra MAIE e SBM si colloca nel pieno filone aziendale dove la struttura distributiva di Ravenna punta ad avere nella propria offerta costruttori con dei contenuti qualitativi elevati. MAIE torna quindi in un settore che, in passato, l’ha vista protagonista nel mercato insieme a brand di livello. Un percorso che la stessa azienda romagnola aveva iniziato in tempi non sospetti quando nel nostro paese ben poco si sapeva di impianti mobili di frantumazione e vagliatura.
Il recycling nel mirino di MAIE
L’obiettivo di MAIE è evidentemente quello di essere presente nel mondo del recycling con un prodotto competitivo e polivalente. Andando così a completare la propria offerta insieme ai marchi storici di cui la struttura distributiva di Ravenna si fa portavoce. La tecnologia SBM si basa su una lunga esperienza nel settore degli impianti fissi per la frantumazione di roccia e minerali. Una base solida di conoscenze che permette al costruttore austriaco di fornire soluzioni affidabili ed evolute.
MAIE fa infatti affidamento sulla linea JAWMAX e sulla linea REMAX. La prima linea comprende quattro modelli con frantoio a mascelle e con produzioni massime di 200, 300, 400 e 500 tonnellate/ora. La seconda linea si distingue invece per il frantoio ad urto e prevede tre modelli con produzioni da 300, 400 e 500 tonnellate/ora. Due target differenti, quindi, che si integrano in modo complementare e permettono di essere presenti in modo efficiente su mercati con esigenze di ogni tipo.
Alla base c’è il mining
L’impostazione derivante dalla costruzione di impianti fissi è evidente nelle caratteristiche tecniche delle macchine commercializzate da MAIE. I frantoi a mascelle sono costruiti da SBM e permettono di operare su materiali con resistenza fino a 400 MPa. La durezza dei materiali e la relativa abrasione è stata tenuta in forte considerazione grazie a una lunga serie di dettagli. Dalle tramogge di alimentazione, che presentano evidenti rinforzi nelle zone maggiormente soggette a usura, fino ai nastri di trasporto.
Questi ultimi hanno protezioni sia metalliche, sia in gomma, pensate per ridurre il rischio che il materiale si infili in zone delicate. Si tratta di un’impostazione che deriva dagli impianti fissi per produzioni gravose. L’alimentazione avviene tramite un vero e proprio vaglio sgrossatore in grado di separare anche materiale molto umido e con elementi grossolani. Questa prima fondamentale selezione permette quindi di avere ritmi produttivi importanti impiegando il frantoio solo per quanto realmente necessario.
La regolazione idraulica delle mascelle avviene in continuo. L’applicazione dello screenbox in uscita sul nastro principale permette di selezionare differenti granulometrie decidendo eventualmente se rimandare all’inizio del processo il materiale con granulometria maggiore. L’impiego combinato di questi elementi permette di avere un’unità efficiente ed autonoma.
Il carro cingolato si presenta con un passo che si attesta sulla media elevata del mercato. Questo consente di muovere l’impianto anche nei cantieri più sconnessi senza mettere in discussione la stabilità della macchina. Lasciando ovviamente anche maggiore libertà di movimento in situazioni operative più complesse. Macchine pensate in modo specifico per il complesso settore del recycling e delle bonifiche. Dove possono rappresentare quella soluzione equilibrata e ottimale per rendere più efficienti i flussi di lavoro.