Manitou MRTe, ecco i telescopici rotativi elettrici
Manitou si presenta sul mercato con i nuovi sollevatori telescopici rotativi elettrici MRTe. Due macchine da 22 e 26 metri con 6 tonnellate di capacità massima operativa che allargano la gamma elettrica OXYGEN del costruttore composta anche da quattro piattaforme e un telescopico compatto. Tutti elettrici.
Manitou spinge forte sull’acceleratore della transizione ecologica. Infatti a Bauma 2022 il costruttore ha presentato la nuova gamma degli MRTe a funzionamento elettrico. Nello specifico parliamo di 2 nuovi modelli, per un totale di 6 versioni, che allargano l’offerta dei VISION+ da parte del costruttore francese.
Si tratta nel dettaglio di ulteriori nuovi tasselli nella gamma OXYGEN che comprende tutte le macchine del costruttore a funzionamento elettrico. Non solo gli MRTe, quindi, ma anche il più piccolo MT625e e le piattaforme elevabili. In totale sette nuove macchine che Manitou mette a disposizione dei propri clienti che vogliano operare in cantieri dove non è possibile emettere emissioni. Senza contare, inoltre, gli ambienti di lavoro in cui si è sempre in qualche modo operato ma dove le macchine elettriche possono fare la reale differenza. Come, ad esempio, nella manutenzione industriale o in ambienti ospedalieri.
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I due nuovi modelli MRTe derivano dalle macchine con motore endotermico e mantengono identici livelli prestazionali.
Di fatto oggi Manitou si posiziona in modo netto davanti a tutti i competitor mettendo a disposizione degli addetti ai lavori 4 piattaforme a braccio articolato, 2 telescopici rotativi e 1 telescopico compatto a funzionamento completamente elettrico. Sette nuove macchine che consentono di presentarsi al mercato coprendo un target molto ampio.
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Derivati dalla gamma MRT standard, i nuovi MRTe hanno identiche prestazioni e identico posto guida che caratterizza i VISION+ del costruttore francese.
Manitou MRTe, si inizia dal “mercato vero”
Il costruttore francese, nel caso delle versioni elettriche degli MRT, ha voluto iniziare non tanto partendo dai modelli più piccoli ma dove si trovano i “numeri” importanti del mercato. Ecco quindi che le prime due macchine sono proprio l’MRT 2260e e l’MRT2660e. Due modelli con altezze massime di lavoro di 22 e 26 metri e che fanno parte della recente gamma VISION+.
Le capacità massime di carico si attestano a 6 tonnellate in entrambi i casi. Il livello prestazionale è identico a quello delle versioni con motore endotermico puntando, come sempre, alla proverbiale precisione operativa Manitou. In particolare tutti i movimenti di braccio e torretta sono simultanei.
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Il funzionamento elettrico dei nuovi MRTe permette di operare portando a zero le emissioni in cantiere.
La batteria è agli ioni di litio da 700 V/65 kWh e garantisce un impiego ottimale. Questo anche in condizioni climatiche difficili testate nei particolari ambienti dell’Europa del nord. L’autonomia prevista di serie è di 4 ore. In opzione è possibile ampliarla ulteriormente aggiungendo una seconda batteria con prestazioni identiche a quella di serie. In questo modo, di fatto, si raddoppiano i tempi di operatività senza ricarica.
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L’impiego nei cantieri dei nuovi MRTe permette un allargamento del campo applicativo in ogni ambito grazie all’assenza di emissioni gassose.
Anche ibridi
Manitou mette a disposizione degli utilizzatori una “terza strada”. Ossia quella della versione ibrida.
Si tratta di una soluzione equilibrata che unisce i vantaggi di entrambi gli azionamenti. Infatti, impiegando un dispositivo in grado di aumentare l’autonomia, permette un impiego degli MRTe in modo molto più flessibile. Infatti si tratta di un allestimento che consente di affrontare lunghi tragitti fra due cantieri o ricaricare la batteria in luoghi in cui non vi sia una sufficiente potenza di ricarica. O laddove manchi del tutto.
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Le altezze massime dei nuovi MRT2 sono di 22 e 26 metri rispettivamente per il MRTe 2260 ed MRTe 2660.
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Le diverse opzioni di ricarica previste da Manitou
Per la ricarica si è pensato alla più ampia operatività possibile. Di serie è quindi previsto un caricatore integrato da 11 kW che permette di ricaricare in 4 ore e mezza. Oppure in opzione è disponibile un caricatore, sempre integrato, da 22 kW per una ricarica in 2 ore e 15 minuti.
Per chi invece avesse necessità operative molto strette è ulteriormente disponibile una soluzione ancora più rapida. Si tratta per la precisione di un caricatore integrato che permette di effettuare la ricarica in meno di un’ora ma la sorgente deve essere di 400 V AC. Si tratta quindi di diverse opzioni che consentono a Maniotu di offrire agli utilizzatori una grande flessibilità di utilizzo modulabile in base all’impiego concreto delle macchine nei propri cantieri. E, cosa non da poco, di avere la possibilità di configurare l’allestimento quasi su misura.
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La gamma MRTe dispone di diversi tipi di ricarica in modo da andare incontro alle esigenze di un mercato dinamico e frastagliato. Ottima la possibilità di avere una versione ibrida.