Merlo e-WORKER. Elettrico elettrizzante.
Merlo ci ha dato l'opportunità di provare sul campo il nuovo e-WORKER 25.5-90 4WD. Il primo telescopico elettrico del costruttore ha messo in luce un comportamento molto accattivante. Con un 4WD davvero convincente.
Merlo sta consegnando ai clienti finali i primi e-WORKER. Due versioni, a 2 e 4 ruote motrici, e tanti contenuti. Un sollevatore telescopico che è riduttivo definire semplicemente “elettrico”. L’e-WORKER esce infatti dal coro dei mezzi di questo tipo e ridefinisce una categoria a sé stante. Soprattutto la versione a 4 ruote motrici. Che dimostra sul campo una mobilità da vero telescopico. Merlo ci ha dato l’opportunità di provare questa pietra miliare che ha dato inizio alla “rivoluzione verde” (mai colore fu così appropriato!) con la nuova “Generazione Zero”.
Generazione Zero
Il Merlo e-WORKER è il primo mezzo di una nuova gamma battezzata Generazione Zero.
Si tratta di un nuovo corso che vede il costruttore impegnato nel full-electric.
L’e-WORKER è quindi il primo di una serie di macchine a propulsione elettrica. Ed è nato per soddisfare in primis la richiesta del mercato di un telescopico Merlo più compatto del P27.6. Quale occasione migliore, quindi, per entrare in una nuova classe di telescopici pensando in modo completamente diverso dal passato? Lo “spirito Merlo” è infatti anche un po’ questo. Saper reinventarsi basandosi sulla propria storia. Ma senza mai pensare di essere arrivati. La ricetta del marchio cuneese sta infatti anche nel saper portare qualcosa di proprio in un segmento che pensavamo di aver già visto.
I concetti semplici ma efficaci del Merlo e-WORKER 25.5-90 4WD
Alla base del Merlo e-WORKER ci sono concetti semplici ma efficaci. Al costruttore serviva infatti un sollevatore telescopico compatto per contrastare l’offensiva dei competitor in un segmento di mercato che sta diventando frizzante. Arrivare con un modello dalle caratteristiche uniche sul mercato era quindi l’obiettivo dichiarato. Ingombri e raggio di sterzata molto ridotti, elevate capacità di sollevamento, buone doti fuoristradistiche e possibilità di muoversi su strada con rimorchio al seguito. Ma non solo. Anche un utilizzo come PLE semovente che aumenta ulteriormente la polivalenza di questo sollevatore telescopico.
PLE Semovente
Il Merlo e-WORKER è anche omologabile come PLE semovente non stabilizzata.
La velocità massima di spostamento è di 3 km/h a prescindere dall’altezza della piattaforma.
Ma andiamo con ordine. Abbiamo provato sul campo il modello 25.5-90 4WD, versione a quattro ruote motrici che – oggettivamente – ci sentiamo di consigliare in modo del tutto spassionato. La versione a due ruote motrici è infatti indicata soprattutto per le applicazioni in ambito industriale dove non si richiedono elevate doti di trazione. E dove il principale punto di forza è sicuramente il raggio di sterzata di 2.950 mm grazie all’angolo di sterzo delle ruote pari a 85°. Contro i 3.250 mm del modello a quattro ruote motrici il cui angolo di sterzo è ovviamente penalizzato dalla trasmissione integrale. Piccola rinuncia a fronte di una mobilità fuoristradistica che non lascia dubbi.
Elevati angoli di sterzo
L’assale posteriore Merlo (brevettato) della versione 4WD permette di avere un raggio di sterzata pari a 3.250 mm.
La versione 2WD scende a 2.950 mm grazie all’assenza della trazione con un angolo delle ruote pari a 85°.
Stessa base, due anime
Sulla stessa base hanno preso vita due macchine con target, e anime, differenti. La versione 2WD dispone di alimentazione elettrica con potenza di 44 kW (60 cv) mentre la 4WD sale a 66 kW (90 cv). La batteria di alimentazione è a piombo acido a 48 V con una capacità nominale di 960 Ah. La velocità massima è pari a 25 km/h con la possibilità di avere l’omologazione stradale anche come trattrice agricola e una capacità di traino di 2.000 kg. La capacità massima di carico è di 2.500 kg con quella alla massima altezza di 4,8 metri pari a 1.500 kg. Il tutto “compresso” in 1,54 m di larghezza, 1,97 m di altezza e 3,32 m di lunghezza. Con un peso operativo di 4.500 kg. L’impianto idraulico è un Load Sensing Flow Sharing da 42 l/min.
MODELLO | e-WORKER 25.5-60 2WD | e-WORKER 25.5-90 4WD |
PRESTAZIONI | ||
Peso operativo (kg) | 4.500 | 4.500 |
Portata massima (kg) | 2.500 | 2.500 |
Alt. massima di sollevamento (m) | 4,80 | 4,80 |
Sbraccio massimo (m) | 2,60 | 2,60 |
Portata alt. massima (kg) | 1.500 | 1.500 |
Portata sbraccio max. (kg) | 900 | 900 |
POWERTRAIN | ||
Motore | Elettrico | Elettrico |
Batteria (tipo e voltaggio) | Piombo acido – 48 V | Piombo acido – 48 V |
Capacità nominale | 960 Ah | 960 Ah |
Potenza massima (kW/cv) | 44/60 | 66/90 |
Velocità massima (km/h) | 25 | 25 |
Trazione | 2WD | 4WD |
Autonomia (h) | 8 | 8 |
Tempo di ricarica a 220 V (h) | 9 | 9 |
Voltaggio di ricarica | 220 V / 380 V | 220 V / 380 V |
IDRAULICA | ||
Impianto idraulico | Load Sensing Flow Sharing | Load Sensing Flow Sharing |
Portata/pressione (l/min – bar) | 42 / 210 | 42 / 210 |
Utenza idraulica cima braccio | Di serie | Di serie |
Utenze idrauliche posteriori | Opzionale | Opzionale |
CABINA | ||
Cabina chiusa | Opzionale | Opzionale |
FOPS Liv I – ROPS | Di serie | Di serie |
Comandi | Joystick elettronico | Joystick elettronico |
Inversore | Dual reverse | Dual reverse |
Un 4WD a cui non rinunciare
I dati tecnici fanno immediatamente capire come le scelte del costruttore siano in linea con i suoi consolidati punti di forza. L’impianto Load Sensing Flow Sharing è infatti garanzia di fluidità e controllabilità. Mentre il livello di potenza, soprattutto sulla versione 4WD, è decisamente elevato. Soprattutto se teniamo conto della reattività dei motori elettrici e dello schema della trasmissione. Che si avvale di tre motori indipendenti e dell’assale posteriore brevettato. I tre motori, da 30 cv ciascuno, azionano rispettivamente le due ruote anteriori e l’assale posteriore. Sul quale, infatti, il terzo motore è calettato per il trasferimento del moto.
Off-road
Le doti off-road del Merlo e-WORKER sono perfettamente adatte sia per un impiego cantieristico, sia per quello agricolo.
Una polivalenza che lo colloca attualmente in un universo a sé.
L’efficacia di questa soluzione, a completo controllo elettronico, permette di avere un mezzo dalla mobilità molto elevata anche in situazioni complesse come quelle dei cantieri edili o dell’impiego agricolo. Infatti, a prima vista, potrebbe sembrare un semplice utilizzo di motori elettrici come se ne vedono molti. In realtà c’è una gestione di tutto il sistema che permette di avere una guidabilità del tutto identica a una classica trasmissione idrostatica. Un obiettivo annunciato da Merlo e pienamente raggiunto.
Controllabilità
La gestione della trasmissione elettrica del Merlo e-WORKER è stata curata nei dettagli. Nell’uso quotidiano si ha lo stesse feeling dell’idrostatica che distingue il costruttore cuneese.
e-Holder e la gestione ottimizzata Merlo
Guidando l’e-WORKER all’interno dei percorsi di prova del CFRM, Centro Formazione e Ricerca Macchine del costruttore, abbiamo infatti toccato con mano la gestione ottimizzata della trasmissione. Cercando di metterla in crisi nei cambi di pendenza dei percorsi off-road. Il principale protagonista è sicuramente il sistema e-Holder. Si tratta di un freno di stazionamento negativo elettroidraulico a intervento sia automatico che manuale. Che entra in funzione nel momento in cui si arresta la macchina bloccandola completamente.
Lo sblocco avviene premendo il pedale dell’acceleratore in modo graduale rispetto all’azionamento. Evitando così movimenti inaspettati di qualsiasi tipo. Sia in salita, sia in discesa. Conferendo quella gradualità di azionamento che i motori elettrici non possiedono e dando la sensazione di essere alla guida di una trasmissione idrostatica Merlo. Si ha quindi il pieno controllo del mezzo con un sistema che aiuta l’azione dei due freni a disco in bagno d’olio montati all’interno dei riduttori delle due ruote motrici anteriori.
e-HOLDER
Il sistema e-HOLDER permette di affrontare in massima sicurezza pendenze e situazioni critiche. Il suo funzionamento è progressivo e funzionale.
Eco, Normal, Power e frenata rigenerativa per aumentare l’efficienza
Merlo ha implementato un ulteriore sistema di gestione della trasmissione. E di conseguenza della potenza e dell’autonomia a disposizione. Così come sui modelli idrostatici la presenza dell’EPD, Eco Power Drive, aumenta l’efficienza, così nell’e-WORKER si è voluto ragionare in termini di modalità operativa. Si hanno quindi tre regolazioni, Eco, Normal e Power, che forniscono tre diverse curve di accelerazione.
In modalità Eco si raggiunge la massima velocità di 19 km/h con un’accelerazione graduale e progressiva. In modalità Normal si arriva a 22 km/h accelerando in modo leggermente più energico ma sempre con una curva conservativa. Se invece sono indispensabili le massime prestazioni che la macchina è in grado di offrire, occorre operare in modalità Power. Dove si raggiungono i 25 km/h di velocità massima con una curva di accelerazione che vede la massima potenza disponibile fino a 10 km/h. Con prestazioni molto interessanti, ad esempio, nel ciclo di carico di un mezzo.
Marcia su strada
Il Merlo e-WORKER arriva fino alla velocità massima di 25 km/h.
E’ un mezzo omologabile per la marcia su strada anche come trattrice agricola con un traino di 2.000 kg.
La frenata è di tipo rigenerativo. Ossia converte l’energia cinetica in energia elettrica che viene immagazzinata nelle batterie per essere riutilizzata nel ciclo operativo. Nel corso del rallentamento dell’e-WORKER, quindi, si produce energia elettrica che viene immediatamente impiegata per la successiva ripartenza o per l’azionamento dell’impianto idraulico.
Trasmissione e modalità di gestione
Le modalità Eco, Normal e Power permettono di ottimizzare prestazioni e carica della batteria.
Idraulica ottimizzata
L’impianto idraulico, come anticipato, è un Load Sensing Flow Sharing da 42 l/min a 210 bar di pressione di lavoro. Si tratta di uno schema collaudato e utilizzato da tempo dalla Merlo. Una scelta tecnica che è, infatti, alla base della piacevolezza di azionamento dei telescopici made in Cuneo. Oltre che, ovviamente, elemento fondamentale per un impiego sicuro e intuitivo in ogni condizione operativa. L’efficienza di tutto il sistema è stata ulteriormente perfezionata con la discesa del braccio per gravità.
Impianto idraulico
L’impianto idraulico è un Load Sensing Flow Sharing da 42 l/min per 210 bar di pressione di lavoro.
Lo schema funzionale è razionale e facilmente accessibile per la manutenzione ordinaria e straordinaria.
Non si tratta di una novità assoluta, in quanto impiegata anche da costruttori di escavatori, ma con l’e-WORKER si è raggiunto un ottimo compromesso operativo. Si tratta infatti di una soluzione ad azionamento completamente automatico che sfrutta il peso del braccio e del carico. Che scendono infatti grazie alla forza di gravità riducendo consumi e rumorosità. Anche in questo caso Merlo ha lavorato per ottimizzare il movimento in modo fluido e preciso. Senza penalizzare la sicurezza perché tutto è pienamente controllabile.
Discesa del braccio per gravità
Per ottimizzare consumi e carica della batteria, la discesa del braccio avviene per gravità
Con un sistema ben controllabile che non fa rimpiangere soluzioni convenzionali.
Comfort e produttività con il braccio sospeso
In opzione è disponibile anche la sospensione attiva del braccio (BSS Boom Suspension System) che permette di affrontare i percorsi sconnessi senza danneggiare il carico ed elevando il livello di comfort. Il sistema si disattiva al di sotto dei 3 km/h permettendo di avere precisione operativa e con la massima disponibilità di prontezza idraulica.
BSS Boom Suspension System
La sospensione attiva del braccio permette di movimentare i carichi senza sollecitare la macchina a vantaggio di comfort e sicurezza.
Posto guida made in Merlo
Il posto guida è forse l’elemento che, parlando con i tecnici Merlo, ha dato più filo da torcere al costruttore cuneese. Le volontà aziendali sono sempre state di fornire il massimo comfort all’operatore usando anche soluzioni di design con interni piacevoli e dall’ergonomia curata e accattivante. Chi ha avuto modo di provare gli ultimi modelli del costruttore sa molto bene di cosa parlo. Monitor di ampie dimensioni, joystick elettronico su bracciolo integrato con il sedile di guida, plancia con comandi chiari ed ergonomici. L’e-WORKER rientra in questo filone anche se le ridotte dimensioni hanno portato a degli inevitabili compromessi.
Posto guida
Le ridotte dimensioni hanno portato a inevitabili compromessi rispetto agli elevati standard Merlo. Il posto guida è però sempre fortemente riconoscibile seguendo un filone apprezzato.
Le dimensioni interne sono infatti pari a 77 cm. Un valore molto elevato per un telescopico di questa categoria e che permette di avere un’abitabilità interna che consente lunghi turni di lavoro. Questo a prescindere che si scelga per una cabina con il solo sportello inferiore (di serie) oppure completamente chiusa (in opzione). Due soluzioni parallele che hanno target completamente differenti. Il design squadrato posiziona l’e-WORKER in una classe a sé rispetto agli altri modelli Merlo. Ma contiene alcune soluzioni perfettamente riconoscibili dove l’operatore abituato ai telescopici cuneesi si ritrova immediatamente.
Diverso ma sempre Merlo
Il design del nuovo e-WORKER è più squadrato rispetto all’evoluzione attuale dei sollevatori Merlo. Le soluzioni di base sono però perfettamente riconoscibili e lo identificano chiaramente con i tratti del costruttore.
Chiusa o aperta, si sceglie in base all’utilizzo
La scelta fra cabina aperta o chiusa varia in base all’utilizzo. La versione chiusa, provata in campo, è dotata di impianto di riscaldamento e finestrino laterale apribile a 180° in modo separato. Così come la sezione inferiore della portiera. L’aria condizionata, per ottimizzare la carica delle batterie, non è disponibile. Ma chi sceglie la cabina chiusa ha la possibilità di rimuovere velocemente la parte superiore della portiera massimizzando la ventilazione.
Cabina di guida chiusa o aperta
E’ possibile scegliere fra cabina completamente chiusa o aperta.
La prima è dotata di impianto di riscaldamento e la parte superiore è velocemente rimovibile per i periodi estivi. In questo modo si ottimizza la ventilazione.
Display digitale
Il display digitale posizionato a destra della plancia permette di avere tutto sotto controllo in modo immediato.
Da qui si impostano le modalità operative.
Il display elettronico, disposto sulla destra della plancia, permette la selezione della modalità operativa e il controllo di tutti i parametri funzionali. Compreso lo stato di ricarica delle batterie. Il joystick elettronico è di tipo capacitivo. E’ quindi sufficiente afferrarlo per consentire i movimenti di braccio, zattera, sfilo del telescopico, inversione del senso di marcia ed eventuali attrezzature con movimenti accessori. L’illuminazione di lavoro è fornita da fari a led che permettono di avere un’elevata efficienza a fronte di consumi molto contenuti.
Illuminazione
Per l’illuminazione delle aree di lavoro sono stati scelti i fari a led.
Unendo così massima efficienza e sicurezza con bassi consumi per preservare l’autonomia delle batterie.
Silenzio, si lavora
La pressione sonora è pari a 64 dBA. Si tratta di un livello molto basso che permette di operare in luoghi soggetti a forti limitazioni. All’interno della cabina si percepisce infatti solo il rumore dell’impianto idraulico la cui pompa è collocata nella zona appena dietro la cabina di guida. Le vibrazioni normalmente trasmesse dai motori termici qui sono completamente assenti fornendo un ambiente di guida ottimale per gli operatori.
Pressione sonora
La pressione sonora del Merlo e-WORKER è pari a 64 dBA.
Un valore molto basso che si somma all’assenza di vibrazioni che sono invece presenti con i motori termici.
La PROVA IN CAMPO del Merlo e-WORKER 25.5-90 4WD. Elettrico elettrizzante.
E’ sempre piacevole poter utilizzare un mezzo da lavoro a funzionamento elettrico. Non è infatti la prima volta che ho questa bella occasione e in passato mi è successo di utilizzare sia mezzi full-electric, sia macchine a funzionamento ibrido. Parliamo quindi non solo di carrelli elevatori ma anche di pale gommate e di escavatori idraulici. Anche macchine con tecnologie molto evolute dove era chiaro che i costruttori volessero intraprendere una strada evolutiva rispetto ai mezzi a gasolio. Infatti si tratta di marchi che hanno segnato la storia di queste macchine.
Un nuovo punto di vista
Il Merlo e-WORKER P25.5-90 4WD fornisce un nuovo punto di vista per avvicinarsi ai telescopici compatti.
Think different!
Con il Merlo e-WORKER è chiaro come la “Generazione Zero” del costruttore cuneese voglia essere un punto di riferimento nel settore. Se pensiamo al grandissimo mondo dei carrelli elevatori, infatti, potremmo anche credere che questa nuova macchina sia tutto sommato una variante di quel concetto. In realtà non è affatto così. E questo grazie ad una guidabilità completamente differente. E anche completamente differente rispetto a pale gommate con livelli di potenza del tutto simili.
Un vero telescopico Merlo
L’e-WORKER P25.5-90 4WD è un vero telescopico Merlo.
Con la prontezza del funzionamento elettrico e la modulabilità che distingue le macchine del costruttore.
La cosa che mi ha colpito di più nel corso della prova in campo è stata infatti l’assoluta sensazione di essere alla guida di una macchina idrostatica. Con una prontezza sicuramente entusiasmante ma anche estremamente gestibile e fluida. Merlo ha voluto raggiungere questo risultato per non snaturare la sua filosofia di base. Ma anche senza voler rinunciare a tutti gli evidenti vantaggi di una trasmissione a funzionamento elettrico. Come ad esempio la elevata coppia disponibile in modo immediato. O la possibilità di essere operativi e funzionali anche in luoghi dove emissioni sonore e gassose sono out.
Controllabile sempre
La controllabilità è infatti uno dei punti di forza del Merlo e-WORKER. Quando ho affrontato i percorsi fuoristrada del CFRM ho avuto la possibilità di mettere alla prova la dosabilità della traslazione su forti pendenze. Sia in salita, sia in discesa, il compatto cuneese non fa mai perdere di vista la sicurezza. Un’impostazione che mi è piaciuta e che mi ha permesso di essere immediatamente a mio agio. Sia negli spostamenti, sia nell’esecuzione delle manovre con il braccio. L’idraulica è piacevole e sensibile e, sinceramente, me lo aspettavo essendoci un impianto Load Sensing Flow Sharing.
Guida piacevole
Il nuovo e-WORKER P25.5-90 4WD è un mezzo che coniuga in modo intelligente le funzionalità dell’elettrico con la tradizione di guidabilità Merlo.
Forse qualche litro di olio in più permetterebbe di avere una maggiore velocità nelle manovre composte. La discesa per gravità è un altro aspetto che mi è piaciuto. Infatti non avviene “a corpo morto” come mi è successo di provare con degli escavatori idraulici dotati di sistemi concettualmente simili. Ma è invece sempre controllabile in ogni situazione. Ho anche provato a mettere al limite la stabilità dell’e-WORKER sia nell’abbassamento repentino del braccio, sia in situazioni di forti pendenze. Cosa dire? Il baricentro molto basso a cui contribuisce in modo determinante il pacco batterie si rivela fondamentale.
L’equilibrio Merlo
E in tal senso i diagrammi di carico parlano chiaro. Il carico massimo di 2.500 kg è sollevabile fino all’altezza di 3,4 m a cui fanno sponda i 1.500 kg sollevabili fino alla massima altezza di 4,8 m. Da questo punto di vista la particolare configurazione e la trasmissione elettrica hanno portato i tecnici Merlo a omologare l’e-WORKER come PLE semovente non stabilizzata. Il che consente di utilizzarla con una velocità limitata a 3 km/h a qualsiasi altezza si trovi la navicella. Un ulteriore aspetto che apprezzo e che permette di aumentare ulteriormente la polivalenza di questo compatto.
Ottimale distribuzione dei pesi
Il pacco batterie contribuisce in modo determinante alla ottimale distribuzione dei pesi.
PLE
L’omologazione come PLE semovente rappresenta una notevole opportunità per chi vorrà scegliere un e-WORKER. La polivalenza aumenta in modo esponenziale.
Elettrico? Perché no!
La prova ha messo in luce anche altri aspetti importanti da un punto di vista gestionale. La scelta di Merlo è stata quella di puntare immediatamente sulle batterie al piombo. Una tecnologia collaudata e sicura che accomuna il costruttore con molti altri marchi consolidati nel settore del sollevamento industriale. I tempi di ricarica e l’autonomia operativa sono infatti compatibili con una normale giornata operativa. Per chi invece dovesse sopportare turni molto lunghi la sostituzione rapida del pacco batterie richiede pochi minuti di lavoro. Merlo renderà disponibile a breve anche la tecnologia con batterie al litio.
Ricarica
La gestione delle batterie al piombo è pienamente compatibile con i classici turni di lavoro di una macchina di questo tipo.
Nel caso è possibile sostituire il pacco batterie in pochi minuti per sostenere ritmi superiori.
Personalmente mi piace molto il sistema al piombo per motivi che spaziano dai costi di gestione alla superiore sostenibilità ambientale. Richiedono sicuramente una maggiore organizzazione delle ricariche per massimizzare la durata delle batterie. Ma è anche vero che, soprattutto nei contesti dove già si usano i classici carrelli elevatori, sono entrati nella mentalità di chi impiega questi mezzi. Ecco quindi che l’elettrico diventa un’alternativa vera e credibile. E quindi perché non andare in questa direzione?