Merlo, nel mirino gli elettrici e 10.000 sollevatori all’anno
Merlo non ferma la propria crescita e rilancia ulteriormente negli investimenti. Il piano industriale 2018-2021 ha segnato una crescita dei dipendenti del +34% con 7.200 macchine all'anno. Il prossimo obiettivo sono 10.000 telescopici all'anno e gli elettrici.
Merlo non si nasconde sicuramente dietro ad un dito. L’azienda di San Defendente di Cervasca rilancia infatti in grande stile e dopo una continua crescita a due cifre negli ultimi anni, porta avanti senza sosta il suo piano di investimenti strutturali.
Una strategia che fa seguito al lancio dell’eWorker a fine 2021. Si tratta infatti del primo sollevatore telescopico completamente elettrico che veste il caratteristico colore verde brillante. Una macchina pensata per ridurre l’impatto ambientale nei luoghi di lavoro e che ha segnato in modo significativo il mercato. L’introduzione dell’eWorker ha infatti posizionato Merlo in una fascia di prodotto inedita per il costruttore. E lo ha fatto con un mezzo dalle caratteristiche uniche sul mercato.
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Un piano industriale degno di nota
Il nuovo mezzo nasce da un piano industriale di crescita aziendale che la famiglia Merlo aveva già chiaramente inquadrato e programmato fra il 2018 e il 2021. Quattro anni in cui gli investimenti chiave hanno guidato l’innalzamento della qualità, della produttività e dell’efficienza complessiva.
Una crescita che la pandemia non ha affatto rallentato portando il numero di dipendenti complessivo nel 2021 a 1.568. Si tratta di un +34% in cinque anni che ha visto, come risultato immediato, la vendita di 7.200 macchine. L’80% di queste destinato all’export facendo segnare anche una crescita netta sul mercato italiano.
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Lo stabilimento di San Defendente di Cervasca è oggetto di forti investimenti
Gl investimenti però continuano con il piano industriale 2022-2025 che segue la traccia segnata di “innovazione nella tradizione” caratterizzante da sempre la storia aziendale. L’obiettivo fondamentale è infatti quello di arrivare alla produzione di 10.000 sollevatori telescopici all’anno. Macchine accompagnate da oltre 25 mila accessori in grado di migliorare la produttività di ogni singolo mezzo. Oltre ovviamente a tutte le soluzioni a disposizione dei clienti. Che spaziano dai pacchetti post-vendita fino alla telemetria avanzata e ai ricambi.
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Il piano industriale 2018-2021 ha portato ad un aumento del 34% dei dipendenti del gruppo e alla vendita di 7.200 telescopici all’anno
Nuove linee produttive per la Merlo
L’azienda cuneese prevede importanti investimenti infrastrutturali. Stiamo infatti parlando di nuove linee produttive fra cui anche quella dedicata in modo specifico all’eWorker. Azioni strategiche che getteranno le basi per lo sviluppo, su base elettrica, di altre macchine della gamma Merlo.
Alla base c’è la filosofia di arrivare a zero consumi di carburante, zero rumore e vibrazioni, zero emissioni in cantiere. Nel piano è ovviamente previsto anche il completamento della transizione verso i motori Stage V per tutta la gamma di prodotti. Non solo i sollevatori telescopici, quindi, ma anche i modelli Cingo e TreEmme. Tutte le aree di assemblaggio e costruzione delle cabine verranno profondamente riviste. Così come le linee di assemblaggio e verniciatura. Compresa l’automatizione completa dell’area di saldatura delle cabine. Un progetto che rientra nel piano Industria 4.0 e che prevede profondi cambiamenti per la logistica con appositi software di gestione integrati con i fornitori.
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L’automazione dei processi è uno degli asset fondamentali
Nuovi prodotti e un’unità produttiva profondamente rinnovata
Merlo prevede quindi nuovi prodotti e un’unità produttiva profondamente rivisitata nei processi produttivi e nella logistica. Il costruttore vuole dunque arrivare ad una produzione sempre più sostenibile. Quindi si tratta di un obiettivo che è al centro dell’attenzione anche nel piano industriale 2022-2025.
Infatti negli ultimi tre anni sono comparsi, sui tetti delle aziende del gruppo, pannelli fotovoltaici in grado di produrre 747 kW complessivi. Nelle nuove aree produttive è stata inoltre migliorata la coibentazione per minimizzare le perdite di energia. La riduzione dell’impatto ambientale dello stabilimento, che si sviluppa su una superficie di circa 300.000 metri quadrati, è stata ulteriormente abbassata con l’introduzione di oltre 30 presse per compattare cartone e plastiche.
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L’impiego del fotovoltaico è arrivato oggi alla produzione di 734 kW complessivi
Il ririclo delle materie di scarto coinvolge infatti anche i trucioli e le lamiere metalliche agevolando in misura importate il riuso ad ogni scala. L’azienda ha investito anche in termini di gestione domotica di tutti i fabbricati. L’obiettivo è dunque quello di ottimizzare i consumi di energia elettrica e riscaldamento. A completamento di questo processo, il Gruppo Merlo ha infatti attuato anche un graduale revamping dei mezzi di produzione con soluzioni più efficienti sul piano energetico. Il processo di profonda trasformazione è quindi in pieno svolgimento. Con la proprietà che getta le basi per una visione di lungo periodo.
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I processi di saldatura robotizzati sono una realtà aziendale da lunghissimo tempo
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La riduzione dell’impatto ambientale è ottenuta anche con apposite presse per carta e plastica