Polivalenza in primis
Polivalenza è la parola chiave che guida, oggi più che un tempo, gli investimenti delle imprese. E a cui i costruttori stanno cercando di adeguarsi. Non stiamo parlando solo di piccole macchine, più predisposte verso questa funzionalità, ma anche di grandi mezzi.
Polivalenza è la parola chiave che guida, oggi più che un tempo, gli investimenti delle imprese. E a cui i costruttori stanno cercando di adeguarsi. Non stiamo parlando solo di piccole macchine, più predisposte verso questa funzionalità, ma anche di grandi mezzi. I cui costi di acquisto sono spesso elevati e dove il coefficiente di utilizzo va incrementato al massimo.
Chi ha saputo farsi interprete di questo fondamentale concetto non lo abbandona più. Ma soprattutto ha saputo inserire nella propria realtà produttiva un fondamentale aumento di efficienza. La polivalenza porta infatti un abbassamento del TCO che si rivela strategico per la marginalità. Conviene quindi investire in macchine e attrezzature che aumentino la polivalenza?
La polivalenza come orientamento di pensiero
Certamente sì. E non è detto che questi investimenti siano, conti alla mano, così onerosi come molti immaginano. Anche perché la polivalenza è spesso ottenuta con attrezzature specifiche i cui costi non sono paragonabili a macchine complete di tutto punto. Un concetto che è entrato nel modus operandi delle imprese nord europee da lungo tempo.
Paesi dove il concetto di ottimizzazione è entrato da lungo tempo. Con una valorizzazione delle capacità degli operatori e dell’impiego delle macchine. Viste non tanto come semplici mezzi da scavo ma come dei veri e propri portattrezzi. Approccio alla polivalenza completamente diverso dal nostro.
Una mentalità che sta arrivando anche in Italia
La contaminazione culturale. La mentalità più aperta dei giovani imprenditori. La voglia di confrontarsi ad armi pari su un mercato sempre più competitivo. Queste sono le principali motivazioni che hanno portato, anche in Italia, verso una mentalità completamente differente rispetto al passato. Le agevolazioni fiscali del piano Industria 4.0, occorre dirlo, hanno dato un impulso importante a investimenti in questa direzione.
Le imprese che hanno capito le reali potenzialità di determinati allestimenti sono oggi in grado di fare la differenza. Soprattutto in un mercato dove professionalità e competenze non sono così diffuse come si potrebbe pensare. Questo processo virtuoso è stato ormai innescato. Sono sicuro che nel tempo vedremo ulteriori evoluzioni. Con l’arrivo, sul territorio nazionale, di soluzioni ritenute, fino a poco tempo fa, poco praticabili.