Sany, arriva il nuovo SY215C NLC con carro in sagoma
Il Sany SY215C NLC è arrivato in Italia. L'escavatore, che appartiene alla combattuta classe delle 23 tonnellate di peso operativo, presenta il carro in sagoma. Un chiaro segno di attenzione verso il nostro mercato.
Sany ha dato forte ascolto alla sua filiale italiana. Grazie a risultati lusinghieri sul campo e a un gruppo di lavoro che dialoga in modo costante con gli stabilimenti cinesi. Ecco che l’annunciato Sany SY215C NLC è infine arrivato nel porto di Livorno. Approdo per le macchine che fanno capo a Sany Italia, la filiale diretta del costruttore, che si occupa, oltre che del nostro paese, anche della Penisola Balcanica e della Grecia. Un’anticipazione della nostra testata a cui seguiranno approfondimenti tecnici sul campo.
Per il costruttore cinese si tratta di un segnale importante non solo verso il mercato italiano ma, in generale, anche verso quello europeo. L’accoglimento di una richiesta di questo tipo denota infatti l’attenzione che Sany sta concentrando nei confronti di esigenze spesso molto lontane da quelle del mercato domestico. E più in generale lontane dalle esigenze della grande maggioranza dei mercati globali. Questo ha un significato che va oltre alla singola macchina e posiziona Sany allo stesso livello dei grandi competitor occidentali che, nel tempo, hanno “costruito” il mercato mondiale degli escavatori idraulici.
Le scelte progettuali di Sany
Ogni costruttore conosce bene i propri punti di forza. E Sany è pienamente consapevole delle caratteristiche tecniche di base del suo modello SY215C LC. Ebbene, al contrario di molti altri competitor, il nuovo SY215C NLC non è un semplice adattamento pensato per soddisfare le richieste di un mercato come quello italiano. Si parla invece di una macchina che è stata progettata per mantenere le caratteristiche di un escavatore che ha decretato il successo del costruttore. Ma che nel nostro paese, a causa del carro largo tre metri, non ha avuto sostanzialmente seguito.
Non ci sono quindi stati adattamenti delle motorizzazioni per riuscire a contenere i costi o rimanere negli ingombri della torretta. Gli addetti ai lavori sanno perfettamente che alcuni “premium brand” (definizione che piace a molti) presentano differenze sostanziali nelle versioni della stessa macchina di questa classe di peso. Da un lato motore a 6 cilindri per la versione con “carro big” e dall’altro motore a 4 cilindri per la versione con “carro narrow”. Sany ha invece voluto mantenere intatte le sue caratteristiche prestazionali. E ha ragionato nello stesso modo per quanto riguarda il carro.
Una sigla che non dice tutto
Questo componente è infatti stato pensato per garantire la necessaria stabilità ad un mezzo che non vuole rinunciare alle sue prerogative. La struttura HD è stata pensata per consentire sia di muoversi in contesti difficili, sia per aumentare la stabilità spostando il baricentro verso il basso. Si è quindi scelto di utilizzare un carro con nove rulli inferiori e con ruote folli (ovviamente anche motrici) dal diametro elevato. Una soluzione che denuncia un peso operativo per nulla in linea con la sigla della macchina.
Se infatti il nome Sany SY215C NLC dovrebbe far pensare a un escavatore dal peso operativo variabile fra le 21 e le 22 tonnellate, la realtà è ben diversa. Abbiamo infatti un peso operativo di 23.550 kg nella versione NLC con braccio monoblocco. Con la buona probabilità che superi le 25 tonnellate nella auspicata (e già richiesta agli stabilimenti cinesi) versione con braccio a triplice articolazione. Siamo quindi in presenza di un escavatore che presidia in modo molto interessante una fetta di mercato fondamentale per il nostro paese. Ma non solo. Tenendo conto che mercati come Francia, Germania e Austria sono immediatamente dietro quello italiano negli escavatori di questa taglia con carro da 2,5 metri di larghezza.
Si rafforza il binomio Sany & Cummins
La motorizzazione è confermata quindi nel Cummins QSB6.7 Stage V con modulo che integra DPF e SCR. Si tratta di un sei cilindri da 6,7 litri che eroga 129 kW (175 cv) @ 1.850 giri/min. La coppia massima è di 1.472 Nm @ 1.400 giri/min. Si tratta di due valori che sfruttano pienamente le capacità del motore. E date dalla sua cilindrata generosa in rapporto sia alla potenza installata, sia in rapporto al peso operativo e alla classe dell’escavatore. Questo permette di sfruttare i bassi règimi di funzionamento con un evidente vantaggio in termini di consumi. Al contrario, nel momento in cui è necessario affrontare produzioni e cantieri impegnativi, Sany consente di avere un ampia riserva a disposizione.
L’impianto idraulico mette insieme un binomio ormai conosciuto e con cui Sany si sta costruendo una buona reputazione. Stiamo quindi parlando delle pompe Kawasaki associate al Positive Control di derivazione Bosch-Rexroth. Nella pratica abbiamo complessivamente 482 l/min pienamente sfruttabili grazie al raddoppio di portata automatico. La gestione avviene tramite il doppio segnale contemporaneo da pompa e distributore. Si ha quindi un tempo di reazione molto basso a vantaggio della velocità. Al contempo si è però molto precisi proprio grazie alle indicazioni che arrivano insieme da pompa e distributore.
Una struttura pensata per durare
Questa ricerca di prestazioni è accompagnata da una struttura che è la base su cui il costruttore cinese appoggia tutto il suo bagaglio tecnico. La garanzia di 5 anni/10.000 ore sui nostri mercati deriva infatti da un’impostazione di base che vede Sany nascere e crescere in mercati difficili, complessi e con un impiego intenso e spesso improprio delle macchine. La sua stessa nascita come azienda specializzata in processi di saldatura e di carpenterie le ha permesso di mettere a punto specifiche tecnologie nel settore.
Questa impostazione è evidente in tutta la struttura del nuovo Sany SY215C NLC. Partendo dal carro per arrivare fino al braccio. Protezioni guidacingoli, le sedi delle ruote folli, i longheroni, le sezioni degli elementi centrali o la concezione della torretta: ogni elemento fa capire come il costruttore non voglia rinunciare a precise caratteristiche “hardware” a favore del “software”. Fornendo una “materialità” che oggi non è più scontato trovare ovunque.
Cabina aggiornata
La cabina è stata aggiornata. Il design esterno è quello che era già visibile in alcune nuove serie di escavatori del costruttore. Il family feeling è rimasto invariato con i nuovi cofani che riprendono le linee già viste sui modelli SY305C LC e SY135C LC. Gli interni sono stati aggiornati apportando alcuni miglioramenti in termini ergonomici. Le immagini attualmente a nostra disposizione non permettono di entrare troppo nei dettagli ma nei prossimi focus vi forniremo tutte le informazioni più importanti. Alla base c’è l’impostazione ergonomica del costruttore.
Si tratta quindi di una visione che ha spostato il suo interesse dai mercati orientali verso esigenze che incontrano le esigenze dei nostri operatori. Con un risultato positivo in termini di funzionalità. Un percorso che è tanto più evidente quanto più si conoscono le macchine Sany del passato. Oggi sia la dotazione, sia il livello qualitativo dei materiali impiegati è in linea con le aspettative di un mercato esigente come quello europeo. E in particolar modo italiano. Il modulo sedile è infatti sospeso insieme alle consolle laterali. Le regolazioni permettono a operatori di ogni taglia di trovare la propria posizione di guida. I joystick, infine, hanno i comandi proporzionali di serie. Con i cursori che seguono i corretti movimenti del pollice.Un dettaglio non da poco. Che sembra però essere trascurato da molti competitor.