Sicurezza sul lavoro, un altro morto nell’uso delle macchine
La sicurezza sul lavoro è sempre un obiettivo lontano nel nostro paese. A Gatte, in provincia di Forlì Cesena, l'ennesimo morto causato dall'inosservanza delle più elementari norme di sicurezza nell'uso dei carrelli semoventi con conducente a bordo.
Sicurezza sul lavoro, questa sconosciuta. Soprattutto nel nostro paese. Dopo pochi giorni dalla tragica scomparsa di Maurizio Rocchi in una cava a Bedizzole (Bs) ecco verificarsi un altro incidente mortale.
Questa volta non più in Lombardia bensì in Emilia Romagna. Per la precisione a Gatte, in provincia di Forlì Cesena. Dove un operaio che lavorava in un’azienda di imballaggi è caduto dalle forche di un carrello elevatore. La morte sul lavoro è avvenuta il 10 dicembre e le dinamiche dell’accaduto sono ancora in fase di accertamento. I Carabinieri e il dipartimento della Medicina del Lavoro dell’AUSL Romagna stanno infatti indagando sull’accaduto.
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Da quanto emerso dalle prime notizie la morte dell’operaio sarebbe stata causata dalla caduta dalle forche. Un’azione espressamente vietata dal corretto utilizzo dei carrelli semoventi con conducente a bordo. Ma si tratta al contempo di una delle norme maggiormente trasgredite nell’uso quotidiano.
Non è infatti un caso se, in Italia, la media parli di ben tre morti sul lavoro ogni giorno. Un vero e proprio smacco alla sicurezza sul lavoro. Un tema che i costruttori affrontano cercando di mettere in atto ogni tipo di azione. Dall’applicazione di nuove tecnologie in grado di prevenire comportamenti sbagliati. Alla valutazione dei rischi che tenga conto di ogni tipo di comportamento sbagliato.
Ma nei fatti l’unica reale azione di contrasto per aumentare la sicurezza sul lavoro è la continua formazione delle persone. Formazione che deve prevedere imprevisti, corrette norme comportamentali, impiego corretto delle macchine. Si tratta di un’azione che, ben anche alla luce di quanto stabilito nell’Accordo Stato-Regioni del 22 febbraio 2012, ha un’efficacia limitata nel nostro paese.
Una evidente questione culturale che non può essere affrontata se non alla radice e operando già nelle scuole dell’obbligo. Per far capire come la sicurezza e la salute sui luoghi di lavoro siano parte di una corretta educazione alla cura della propria persona.