Simex ART 1000, concreta, veloce e flessibile
Simex ART 1000 è l'innovativa tecnologia di rigenerazione a freddo indicata per piccoli interventi superficiali. L'abbiamo vista concretamente in azione nell'autodromo di Vallelunga in una interessante duplice applicazione.
Simex ART 1000 è stata fra le tecnologie che, sia a Bauma che a Samoter, hanno destato un interesse elevatissimo fra gli addetti ai lavori. L’azienda di San Giovanni in Persiceto ha infatti destabilizzato positivamente il mercato delle pavimentazioni stradali con la sua tecnologia di riciclaggio a freddo per piccole superfici e ridotte profondità. Una reale soluzione a misura di città in grado di coniugare efficienza e costi sostenibili.
Ma come sempre la tecnologia corre mentre la normativa, soprattutto quella italiana, stenta a tenere il passo. Non è quindi un caso se proprio Simex, insieme ad Iterchimica e alla Facoltà di Ingegneria di Bologna, soggetti con cui ha sviluppato la tecnologia ART 1000, abbia organizzato un incontro dedicato al tema. Una giornata di approfondimento, sia in aula, sia in campo, in cui docenti universitari, imprese stradali ed enti pubblici hanno potuto “toccare con mano” la validità delle nuove tecnologie del marchio italiano.
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Il costruttore ha organizzato un evento dimostrativo nell’autodromo di Vallelunga con una sessione in aula ed una in campo.
Nel meraviglioso contesto del nord del Lazio, all’interno dell’autodromo di Vallelunga, è stato quindi possibile approfondire le basi tecniche su cui poggia questa tecnologia e, una volta scesi in pista, vederla concretamente in azione. Quest’ultima fase ha consentito di capire il funzionamento e la polivalenza della ART 1000. Grazie al completo rifacimento della pavimentazione di una zona del Centro di Guida Sicura ACI all’interno dell’autodromo è stato possibile vedere in azione la nuova tecnologia.
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Il Centro Guida Sicura ACI di Vallelunga ha ospitato la demo dinamica nella zona dedicata ai test di frenata.
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Simex ART 1000, con o senza finitrice?
La ART 1000 si basa sulla tecnologia delle affermate scarificatrici PL per skid e track loader del costruttore italiano. Nata dopo anni di ricerca e sviluppo, impiega un doppio tamburo per omogeneizzare il materiale fresato. L’impiego prevede una prima passata azionando il solo tamburo della scarifica. La seconda passata si esegue con entrambi i tamburi ed il dosaggio degli additivi rigeneranti. Infine si effettua un’ultima passata nuovamente con il solo tamburo di scarifica e senza l’erogazione di additivi. La larghezza di lavoro è pari a un metro per una profondità che va da tre a dieci centimetri a seconda del danno da riparare.
L’impiego può quindi avvenire in due modi. Direttamente sulla zona ammalorata e da risanare intervenendo su piccole superfici. Oppure con estensioni maggiori preparando il materiale direttamente in situ e poi caricandolo con la minipala stessa all’interno della tramoggia di una finitrice.
Ovviamente dipende dagli obiettivi di stesa e dal risultato che è necessario raggiungere. A Vallelunga è stato possibile vedere le due modalità operative. Ossia la riparazione di un classico rappezzo della larghezza di un metro e della lunghezza di circa tre metri. Ed il rifacimento della zona di frenata del Centro Guida Sicura ACI con la stesa effettuata con finitrice.
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A sinistra la zona dedicata alla finitrice, a destra quella dedicata ai classici rappezzi.
La rigenerazione a freddo, presupposti concreti
Simex ha collaborato attivamente con Iterchimica per mettere a punto la tecnologia di rigenerazione a freddo funzionale alle dimensioni della ART 1000. Non è infatti semplice mettere a punto un processo che garantisca prestazioni e durabilità nel tempo con una macchina nuova e con un processo nuovo.
Siamo infatti tutti abituati a vedere i treni di rigenerazione a freddo che operano su profondità importanti e con macchine dalle grandi dimensioni. La ART 1000 opera invece a livello superficiale portando una soluzione immediata, funzionale, rapida e con dei costi contenuti e sostenibili per risolvere il classico problema dei danni stradali localizzati.
La corretta messa a punto del dosaggio degli additivi insieme ad Iterchimica ha consentito di avere risultati prestazionali assolutamente in linea con le normative. L’attiva collaborazione con la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Bologna ha permesso il controllo sistematico dei risultati tramite la raccolta di dati a seguito di prove e test. Con una storicità che, nella rigenerazione a freddo con la ART 1000, ha ormai una solida e concreta base statistica.
Simex si è quindi basata su presupposti molto concreti prima di proporre al mercato questa tecnologia che, soprattutto per un paese come l’Italia, è realmente risolutiva.
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La collaborazione con la Facoltà di Ingegneria di Bologna ha permesso di condurre numerosi test prestazionali positivi.
Qual è il migliore utilizzo?
Avendo avuto la possibilità di vedere concretamente l’impiego della Simex ART 1000 nella sua duplice possibilità di impiego ci siamo posti una domanda fondamentale. Qual è il migliore impiego?
Ovviamente dipende dal contesto e dalla superficie da rigenerare. Tenendo conto che la sua capacità rigenerativa arriva fino a 10 cm di profondità, è necessario circoscrivere in modo attento il suo campo d’azione. Che è fondamentalmente quello delle strade dissestate che affliggono il nostro paese. Soprattutto nei centri urbani. Dove l’impiego della Simex ART 1000 permette di snellire e ridurre l’impatto del cantiere stradale portando più benefici.
Il primo è sicuramente un grado di riparazione che consente di allungare le tempistiche per un intervento più radicale e profondo. Il secondo è che con una minipala ed una piastra ad alte prestazioni è possibile comporre una squadra di lavoro snella e rapida. Permettendo di impostare cantieri mobili con un basso impatto sul traffico.
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La prima fase operativa prevede la semplice scarifica della pavimentazione.
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La seconda e terza fase operativa prevedono la miscelazione con gli additivi e la preparazione per la compattazione finale.
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La compattazione si effettua con un rullo leggero o con piastre ad alte prestazioni a seconda del contesto operativo. Le piastre garantiscono maggiore flessibilità.
Il positivo impatto economico ed ambientale
L’altro aspetto è quello di una consistente riduzione dei costi di intervento e, cosa non da poco, dell’impatto ambientale complessivo di tutto il cantiere. Evitando quindi un ciclo operativo convenzionale che prevede una serie di operazioni costose e lunghe.
- rimozione della pavimentazione ammalorata tramite fresatura
- trasporto del materiale di risulta in un centro autorizzato
- confezionamento del nuovo conglomerato bituminoso (inerti, bitume, calore)
- trasporto del conglomerato in cantiere
- stesa e compattazione
Operazioni il cui bilancio energetico è oggettivamente sfavorevole rispetto all’impiego della ART 1000.
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La zona dedicata alla stesa con la finitrice ha interessato una zona molto ampia dell’area dedicata agli spazi di frenata.
L’analisi di Simex sulla ART 1000
La stessa Simex non vuole “vendersi” per ciò che non è. Mirco Risi, fondatore e CEO dell’azienda di San Giovanni in Persiceto, ci tiene a sottolineare che “La ART 1000 non si pone come tecnologia di riciclaggio profondo. Le dimensioni della macchina non lo permetterebbero e oltretutto non è il nostro obiettivo. Vogliamo invece fornire una soluzione pratica, sostenibile e veloce per risolvere il problema dell’ammaloramento superficiale della pavimentazione”.
E continua “Si tratta quindi di tutti quegli interventi che consentono di eliminare la pericolosità delle nostre strade, soprattutto per ciclisti e motociclisti ma non da meno per le automobili, allungando i tempi di interventi radicali e più profondi. Miriamo quindi a tutti quegli interventi che le amministrazioni spesso non effettuano perché il budget non è sufficiente per affrontare un cantiere convenzionale. La riduzione dei costi e dell’impatto ambientale sono sicuramente due altri aspetti fondamentali della Simex ART 1000”.
L’uso con la finitrice è un altro aspetto importante che Mirco Risi specifica in modo particolare “Fra i test che abbiamo condotto nel tempo vi è anche la preparazione del materiale a terra eseguendo più passate parallele da un metro ciascuna. Coprendo quindi superfici maggiori e utilizzando poi una finitrice per avere una stesa più precisa. E’ sicuramente un campo applicativo molto interessante e dove la ART 1000 ha dimostrato un buon livello produttivo. Ovviamente, anche in questo caso, stiamo parlando di un intervento che arriva al massimo a 10 cm di profondità”.
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Mirco Risi, fondatore e CEO del costruttore italiano, ha sottolineato il target a cui si indirizza la ART 1000.
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La demo di Vallelunga è stata realizzata con la fondamentale collaborazione della RECO APPALTI di Campagnano di Roma.