SOLLEVATORI TELESCOPICI. C’è molto di più del semplice “andare in alto” in questi multitasking
Sempre più diffusi nei cantieri edili, i sollevatori telescopici vanno ormai ben oltre le semplici macchine da sollevamento. Dei veri tuttofare che, se capiti in modo corretto, permettono di affrontare numerose applicazioni. Sia complesse, sia generiche, sia estreamente specifiche ma sempre con un’efficienza molto elevata. Grazie anche ad impianti idraulici pensati per attrezzature che richiedono flussi importanti.
I sollevatori telescopici sono molto più che semplici macchine per sollevare. Stiamo parlando di macchine che conquistano sempre più spazio nei cantieri di imprese di ogni tipo. Tanto che moltissimi costruttori si stanno affacciando a questo mercato che, però, richiede competenza, professionalità, conoscenza tecnica e non concede spazio all’improvvisazione.
Ecco quindi che i nomi storici rilanciano in grande stile con nuovi modelli, nuove tecnologie ed un processo di elettrificazione che, lo possiamo dire, è realmente utile. I sollevatori telescopici, infatti, operano in spazi di ogni genere. Spesso lavorano prevalentemente al chiuso e la richiesta di modelli che possano funzionare ad alimentazione elettrica non è affatto sporadica. Un altro aspetto fondamentale è la sempre maggiore ricerca di sicurezza e polivalenza. I sollevatori telescopici sono infatti tra i protagonisti principali nel mercato del noleggio. Questa condizione richiede di avere macchine sicure e semplici da utilizzare. Tanto che si tratta di una delle richieste fondamentali del mercato.
Sollevatori telescopici
La polivalenza raggiunta da queste macchine li ha portati in tutti i cantieri
Le principali novità nel mercato dei sollevatori telescopici
MERLO
L’azienda di Cuneo è un vero e proprio sinonimo di sollevatore telescopico. Possiamo infatti tranquillamente affermare come sia il costruttore che ha concretamente sdoganato queste macchine
nel mercato delle costruzioni. Una presenza nel tempo che ha definito le classi di portata di queste macchine indirizzando il mercato.
Merlo ha introdotto il concetto di modularità nelle sue gamme con un’unificazione delle cabine che, tranne per il super compatto elettrificato e-Worker, caratterizzano tutti i suoi modelli. Da quelli più piccoli fino ai grandi alta portata ed ai Roto. Una scelta che ha innalzato il livello di comfort e di qualità percepita contribuendo a consolidare ancora di più un brand di valore.
Fra gli ultimi modelli arrivati sul mercato il piccolo e-Worker è sicuramente uno di quelli di maggiore successo. Questo grazie alla sua progettazione che ha tenuto realmente conto delle esigenze di chi lavora ogni giorno con una macchina elettrificata. Alla base vi sono infatti scelte tecniche condivisibili che vanno dalla particolare architettura del sistema di trazione fino all’uso delle batterie al piombo. L’impiego come PLE semovente è un valore aggiunto notevole che consente di aumentare in modo drastico la sicurezza nelle aziende. Soprattutto in campo industriale (ma non solo) dove spesso si compiono manovre errate sollevando le persone senza seguire il dettato normativo. Anche solo per semplici lavori di manutenzione.
Sollevatori telescopici
L’elettrificato e-WORKER è oggi uno dei progetti più efficienti nei mezzi elettrificati
DIECI
L’azienda di Reggio Emilia è un altro riferimento del mercato dei sollevatori telescopici ed è uno dei nomi storici di queste macchine. Parliamo di un costruttore che ha sempre badato alla concretezza delle sue macchine con soluzioni semplici e affidabili. Ma anche in casa Dieci abbiamo assistito ad una forte crescita tecnologica che ha investito in modo trasversale tutta la gamma.
Dai rotativi Pegasus, che oggi arrivano a maxi altezze e maxi portate con il 60.35 e con il 75.25, fino ai più compatti Smart, Apollo, Dedalus, Icarus e Samson. Per arrivare agli alta portata Hercules. L’azienda si è presentata sul mercato anche con il suo primo modello elettrificato Mini Agri e-26.6. Macchina che, in realtà, è declinabile anche nei cantieri edili e per il mercato industriale. Si tratta infatti del primo esemplare che darà vita al progetto DIECI-e che nasce per conseguire tre obiettivi: economicità, innovazione e sostenibilità.
Sollevatori telescopici
Il P30.7 è una macchina compatta ma dalle alte prestazioni
MANITOU
Il costruttore francese ha presentato moltissime novità negli ultimi due anni. Dai sollevatori telescopici super-compatti fino alle versioni elettrificate che fanno parte della gamma Oxygen. Un programma imponente che ha di fatto scardinato la stessa visione aziendale del mondo dei sollevatori telescopici.
Fra i modelli più apprezzati vi sono sicuramente i rotativi MRT Vision + che, finalmente a règime sul mercato, hanno riposizionato i criteri valutazione di questa specifica tipologia di macchine. Le nuove funzionalità comprendono diverse opzioni. Fra cui anche i modelli elettrificati che dispongono anche di kit di alimentazione. Soluzione che li rendono di fatto dei pratici ibridi che dispongono anche di guida con radiocomando per ogni funzionalità. Fondamentale la possibilità di utilizzarli come PLE semoventi con uomo a bordo. Si tratta di macchine che, nei cantieri, hanno permesso di ridurre in modo importante i tempi di esecuzione delle manovre guadagnando in efficienza e sicurezza.
Sollevatori telescopici
In alcuni cantieri non è possibile fare a meno dei sollevatori telescopici
WACKER NEUSON
Il costruttore tedesco è oggi presente sul mercato sia con il proprio brand, sia con quello di Weidemann e Kramer. Infatti tutti gli ultimi modelli compatti nascono da un crossover fra le tecnologie e le rispettive specializzazioni delle due aziende che fanno parte del gruppo. Aziende da cui arriva tutta la tecnologia di pale e sollevatori telescopici del Gruppo.
Fra tutti, la presenza del modello compatto elettrificato TH412e, che fa parte della gamma di attrezzature e macchine di questo tipo, è un chiaro segno di vicinanza ad un mercato in pieno sviluppo e che guarda soprattutto al compatto.
Le caratteristiche dei sollevatori telescopici Wacker Neuson sono tutte incentrate sull’impiego delle attrezzature per implementare l’efficienza di cantiere. Non solo andare in alto, quindi, ma utilizzare queste macchine al posto di altri mezzi meno efficienti. Come nel caso, ad esempio, dello sgombero neve, impiego di attrezzature idrauliche, carico dei mezzi e logistica di cantiere. Si tratta solo di alcuni degli impieghi che il costruttore riserva a queste macchine. Anche grazie a prestazioni idrauliche di rilievo e di un catalogo di accessori che copre molte applicazioni specifiche. La presenza degli impianti High-Flow, ad esempio, è una particolarità che va proprio in questa specifica direzione.
Sollevatori telescopici
Wacker Neuson promuove un uso molto allargato delle sue macchine
FARESIN
Il costruttore veneto è presente con macchine frontali fisse anche stabilizzate per altezze superiori ai 10 metri. Modelli che oggi si propongono al mercato anche in versione elettrificata dove, di fatto, rappresentano un unicum decisamente interessante. Faresin è quindi in grado di fornire dei mezzi ad
emissioni locali pari a zero per operare ad altezze fino a 17 metri. In questo modo va a coprire quelle nicchie di mercato dove questo tipo di macchine è sempre più richiesto.
Parliamo dunque degli impieghi in cantieri nei centri storici, nelle aree urbane dove le normative sono sempre più stringenti o in ambito industriale dove negli spazi chiusi o in lavorazioni particolari si richiedono macchine elettrificate.
Sollevatori telescopici
Faresin è un costruttore che punta sulle versioni elettrificate
BOBCAT
La Lince è arrivata ad Intermat con una gamma di macchine sempre più completa. Nel campo dei sollevatori telescopici affianca, alla produzione self-made di frontali fissi che nasce a Pontchateau, anche i rotativi che derivano dall’accordo quadro con Magni TH.
La gamma di questo tipo di macchine, che si rivolgono sia al mercato dei noleggiatori, sia a quello delle imprese più strutturate, è stata recentemente rinnovata in toto. Sono stati infatti introdotti molteplici aspetti inerenti il comfort, la sicurezza di accesso, utilizzo ed ergonomia generale. Da un punto di vista prestazionale si è avuto un ulteriore incremento delle prestazioni in alcune fasce di altezze. Si arriva infatti fino a 8 tonnellate di portata con altezze massime operative che sfiorano i 40 metri. Stiamo di fatto parlando di vere e proprie piccole autogru off-road che uniscono, però, il fatto di poter essere impiegate anche come PLE.
Utilizzo, quest’ultimo, che se accompagnato con il JIB idraulico, consente di operare in negativo nell’ispezione dei viadotti autostradali. Esattamente come una sottoponte o, in altezza, fino a superare altezze di 50 metri. Le motorizzazioni sono Volvo Penta per avere una presenza assistenziale globale e seguono ovviamente la scelta di partnership fra Magni TH e lo stesso fornitore di motori. Bobcat, con i nuovi sollevatori telescopici rotativi, intende rivolgersi ad un mercato specializzato ma in forte e continua crescita. Una “nicchia” che, a livello mondiale, attualmente si concentra per l’85% in Europa. Ma con la zona del nord America che è in pieno e continuo sviluppo.
Sollevatori telescopici
Bobcat ha rilanciato in modo convinto sui rotativi che nascono dall’accordo con Magni TH