Volvo CE EC350E Hybrid, l’alternativo da 35 ton
Volvo CE è da sempre attento all'efficienza operativa delle proprie macchine. Con l'escavatore EC350E Hybrid ha raggiunto un buon equilibrio fra produttività, peso operativo e polivalenza.
Volvo CE è storicamente un costruttore attento all’efficienza e alla produttività. Una visione che ha portato alla nascita di una gamma ibrida dove l’attenzione si è concentrata sull’impianto idraulico. Una tecnologia specifica che Volvo CE ha fatto propria sviluppando un concetto che da tempo era presente sul mercato sotto diverse forme. In buona sostanza si è deciso di sfruttare l’energia idraulica dissipata nel corso della discesa del braccio. Questo avviene tramite un accumulatore che permette di immagazzinarla e riutilizzarla.
L’abbinata di questa tecnologia, presente anche nei modelli EC250E ed EC300E, ben si sposa con una macchina della classe 35 ton. Soprattutto se pensiamo all’equilibrio fondamentale fra peso operativo, produttività e flessibilità. In particolar modo in un paese, come l’Italia, dove un autoarticolato mezzo d’opera riesce a trasportare, come limite superiore, macchine di questa fascia. Peso oltre il quale si entra necessariamente nel règime dei trasporti eccezionali.
L’efficienza prima di tutto
La base di partenza è l’EC350E che, nella classe da 35 tonnellate, è stata una vera e propria novità per Volvo. Un escavatore che ha introdotto per la prima volta nella storia del costruttore i controlli elettroidraulici, le impostazioni personalizzabili, la tecnologia per la riduzione dei sobbalzi. Oltre alle barriere di lavoro e alla tecnologia integrata per lo scavo assistito grazie al Volvo Co-Pilot e al sistema Dig-Assist. Il motore è il Volvo D8M Stage V che impiega la tecnologia V-Act ed eroga 298 cv @ 1.600 giri/min. La coppia massima è di 1.400 Nm @ 1.400 giri/min.
Si tratta degli stessi identici valori presenti sul modello standard EC350E. Ma con la fondamentale differenza che l’accumulo di energia idraulica in pressione risulta fondamentale per aumentare l’efficienza complessiva. L’energia idraulica accumulata con la discesa del braccio, infatti, permette di alimentare un motore idraulico che supporta l’unità diesel. Questo consente di ottimizzare il suo funzionamento in fase di spunto o nelle manovre quando in cui è necessario fornire una maggiore potenza.
L’ibrido secondo Volvo
Nell’immaginario comune una tecnologia ibrida coinvolge tendenzialmente un motore termico e uno elettrico. Nel caso di Volvo, invece, si è operato con il recupero dell’energia che, negli escavatori, è disponibile in grande quantità. Energia che, fra le altre cose, ve persa generando anche parecchio calore da smaltire. Si tratta di una scelta, quella di Volvo, condivisibile sotto molti punti di vista. Prima di tutto perché si economizza in modo importante una quantità di energia che, anche con il ricircolo dei flussi, non viene sempre interamente recuperata.
In secondo luogo perché, se si opera nelle condizioni meno ideali per il recupero dell’energia idraulica, si ha comunque un elevato livello di potenza a disposizione. Come ad esempio quando si opera nei cantieri di demolizione dove spesso i movimenti del braccio sono molto limitati. Ma per contro occorre comunque avere prontezza e un impianto idraulico performante per le attrezzature da demolizione. Volvo mette a disposizione dell’operatore 2 x 288 l/min per un complessivo di 576 l/min.
L’EC350E Hybrid non lascia quindi nulla al caso in termini di efficienza e polivalenza. Con il suo peso operativo si candida quindi ad essere una macchina da produzione intensa. Ma strizzando l’occhio al portafoglio grazie al 15% di minori consumi, al 15% di riduzione di emissioni di CO2 per un’economia complessiva di carburante del 17%.
L’attenzione di Volvo CE al posto guida
Il posto guida è uno dei punti di forza delle macchine del costruttore svedese. L’introduzione dei comandi elettroidraulici ha portato l’EC350E Hybrid in una dimensione completamente nuova. Il layout è quello apprezzato che ha permesso agli escavatori del costruttore di incontrare i favori del mercato. La Volvo Care Cab è oggi fra le più confortevoli del mercato grazie a un’impostazione che prevede un livello di dotazioni completo. La pressione sonora interna è pari a 71 dBA.
La climatizzazione interna è fornita di 14 bocchette distribuite in tutto l’abitacolo. Nell’ergonomia complessiva, che si avvale di tutte le regolazioni relative e assolute fra sedile e comandi, entrano in modo pesante anche le regolazioni dei comandi. Essendo elettroidraulici, infatti, è ora possibile regolare la reattività personalizzando ogni movimento in base alle proprie esigenze. E’ anche possibile personalizzare i tasti di scelta rapida sui joystick in modo da avere sotto controllo ogni aspetto della macchina.
Da un punto di vista della sicurezza attiva è ora possibile stabilire dei confini di lavoro. Questo permette di limitare il campo d’azione dell’escavatore evitando che si possa accidentalmente toccare ostacoli o edifici. Lavorando lungo una strada, ad esempio, è possibile evitare che l’escavatore invada la corsia dove il traffico continua a scorrere. La dotazione di sicurezza comprende poi anche le telecamere che compongono il sistema Volvo Smart View che agevola nelle manovre in spazi ristretti. Il sistema fornisce infatti una visione a 360° che permette di avere pienamente sotto controllo l’area di lavoro.