Volvo CE, si allarga la gamma ibrida con l’EC380E Hybrid
Volvo amplia la propria gamma di escavatori ibridi con il nuovo EC380E Hybrid. Derivato dall'omologo modello convenzionale, adotta la stessa tecnologia di accumulo idraulico che caratterizza i modelli più piccoli EC250E, EC300E ed EC350E in versione ibrida.
Volvo CE parla ancora una volta la lingua dell’ibridazione di tecnologie. E lo fa con l’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 fino al 15% con la propria tecnologia ibrida idraulica. Non parliamo quindi di elettrico ma di un concetto differente. Dove l’impianto idraulico accumula l’energia che, normalmente, andrebbe dispersa in calore.
Questa volta si sale di scala rispetto all’ultimo nato nella famiglia del costruttore svedese con solide radici, per quanto riguarda gli escavatori idraulici, nella lontana Corea del Sud. Parliamo quindi del nuovo Volvo EC380E Hybrid dal peso operativo di 38 tonnellate.
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Il nuovo EC380E Hybrid è il quarto e più grande modello della gamma ibrida del costruttore
La tecnologia di ibridazione idraulica non è nuova sotto il cielo del movimento terra. Liebherr prima e Caterpillar poi, hanno iniziato un percorso che si è interrotto quasi subito. Volvo ha invece scelto di proseguire anche alla luce di una tecnologia che fa seguito all’evoluzione del sistema Eco’Nergy della francese Manu Lorraine.
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L’ottimizzazione idraulica secondo Volvo
Dopo il lancio, nel 2019, del Volvo EC300E Hybrid, la gamma di escavatori ibridi del costruttore svedese si è arricchita dell’EC250E Hybrid e dell’EC350E Hybrid. Macchine con pesi operativi rispettivi di 30, 25 e 35 tonnellate. Con il nuovo arrivo EC380E Hybrid i modelli diventano quindi quattro coprendo di fatto una buona parte delle esigenze dei cantieri più diffusi. Con i due modelli più grandi che si candidano a svolgere impegnativi compiti di scavo e carico in cave e grandi opere infrastrutturali.
Il funzionamento del sistema ibrido di Volvo è, come anticipato, concettualmente semplice.
Quando si parla di tecnologia ibrida occorre prima di tutto slegarsi dal concetto di un motore endotermico e di un motore elettrico che lavorano insieme. Per “ibrido” si intende quindi il lavoro in sinergia di tecnologie di tipo differente. Ed è per questo che Volvo recupera l’energia idraulica generata dall’abbassamento del braccio. Energia che viene immagazzinata in un accumulatore idraulico che, a sua volta, la rilascia per alimentare un motore idraulico ausiliario. Quest’ultimo è parte sinergica di tutto L’impianto idraulico e contribuisce quindi al suo funzionamento.
Kangwook Kim, Global Product Manager, sottolinea come “Quando due anni fa abbiamo lanciato l’EC300E Hybrid sapevamo che saremmo stati solamente all’inizio del nostro viaggio nel segmento ibrido. La nostra tecnologia ibrida idraulica esclusiva si è dimostrata affidabile per un’ampia gamma di escavatori. Questo a prescindere dalle dimensioni. Ragion per cui continueremo ad ampliare la nostra offerta per offrire ai nostri clienti le soluzioni più efficienti, versatili ed ecologiche possibili”.
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La tecnologia di ibridazione idraulica sfrutta il recupero, tramite un accumulatore, dell’energia legata al sollevamento del braccio
Sfruttare i movimenti “energivori”
La dinamica di funzionamento di un escavatore idraulico è tutto sommato semplice e intuitiva. Il movimento di sollevamento richiede infatti, nei suoi momenti di picco, circa il 70% delle risorse della macchina in termini di potenza. Una quantità molto elevata che poi va inevitabilmente persa nel momento in cui abbasso il braccio. Recuperare questa risorsa energetica permette di avere un bilancio decisamente più favorevole.
Essendo un sistema completamente idraulico, l’operatore non risente nessuna differenza. Cosa che invece è più evidente quando si impiega una macchina con tecnologia ibrida diesel-elettrico.
Volvo punta in modo specifico a sottolineare come la differenza sostanziale tra il proprio concetto di ibrido e la diretta concorrenza risieda nello sfruttare il movimento di sollevamento e abbassamento del braccio. Nel caso del sistema ibrido-elettrico di Komatsu l’energia viene invece recuperata dal movimento di rotazione. Dove quest’ultima è azionata proprio da un motore elettrico che ha anche la funzione strategica di generatore di corrente.
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Il costruttore svedese ha scelto di recuperare l’energia idraulica del sollevamento
L’ottimizzazione dei flussi e i dati del Volvo EC380E Hybrid
La tecnologia impiegata dal costruttore svedese opera ottimizzando il flusso idraulico. Si tratta quindi di una soluzione che prevede alcuni componenti aggiuntivi fra cui, primo fra tutti, l’accumulatore idraulico. Di fatto non prevede solo alcuni componenti aggiuntivi e non stravolge, di fatto, il concetto di base del Volvo EC380E da cui deriva. Ragion per cui l’operatore non ha particolari accorgimenti da adottare per un impiego produttivo ed efficiente.
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L’operatore non percepisce nessuna differenza di risposta con il nuovo EC380E Hybrid rispetto al modello convenzionale
Per contro si tratta comunque sempre di una macchina completamente idraulica rinunciando, nei fatti, alla durata nel tempo e alle prestazioni “esplosive” che alcuni elementi elettrici, come ad esempio la rotazione, conferiscono ad un escavatore idraulico.
Per contro l’idraulica di lavoro ottimizzata, che prevede il ricircolo dei flussi fra braccio, avambraccio e benna, è ulteriormente enfatizzata nei suoi effetti positivi.
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Nella sostanza la macchina mantiene le stesse caratteristiche del modello standard da cui deriva
Volvo EC380E HYBRID – dati tecnici principali
Peso operativo | 37.800 – 43.000 kg |
Potenza lorda @ 1.700 giri/min | 230 kW (313 cv) |
Capacità benna | 0,83-2,53 m3 |
Portata sollevamento allineato al carro – alt. 1,5 m / dist. 6,0 m | 15.940 kg |
Sbraccio massimo di scavo | 10,54 m |
Profondità massima di scavo | 6,78 m |
Forza di strappo standard | 198 kN (20,19 tonnellate) |
Forza di strappo boost | 215 kN (21,93 tonnellate) |
Forza di scavo | 196 kN (19,98 tonnellate) |
Larghezza complessiva versione N (Narrow = stretto) | 2.990 mm |
Raggio di rotazione posteriore | 3.600 mm |
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La presenza dell’accumulatore idraulico sulla torretta è l’unica differenza evidente rispetto all’EC380E convenzionale
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Il costruttore ha puntato all’ibridazione idraulica come alternativa a quella elettrica