Wacker Neuson, ancora una forte crescita nel 2022
Wacker Neuson fa segnare un 2022 nuovamente in forte crescita. Con il record storico di fatturato che sfiora i 2,3 miliardi di euro e con 2023 che si preannuncia ancora superiore. Nonostante le incertezze legate alle turbolenze internazionali.
Wacker Neuson Group continua la sua crescita costante e robusta. Il Gruppo tedesco, infatti, nonostante le condizioni avverse legate alle generalizzate difficoltà di approvvigionamento e consegna, aumenta il fatturato del 20,7%. Arrivando così a 2,252 miliardi di euro e facendo segnare il proprio record storico.
L’EBIT è arrivato a 201,8 milioni di euro. Questo aumento sproporzionato è stato causato, a sua volta, dall’aumento dei costi di approvvigionamento. Il Margine EBIT è del 9,0% in perfetto allineamento con le aspettative. Il coefficiente di capitale circolante netto sale al 31,9% sullo sfondo dei problemi della catena di fornitura. Anche per il 2023 si prevede una crescita significativa con margine EBIT ulteriormente in aumento.
Nonostante lo scoppio della guerra in Ucraina e il conseguente aumento della pressione sul contesto economico Wacker Neuson ha proseguito il suo percorso di crescita.
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Il parere di Karl Tragl, CEO di Wacker Neuson Group
Il Dott. Karl Tragl, Presidente del Consiglio di Amministrazione e CEO di Wacker Neuson Group, ha sottolineato come “In un contesto di condizioni generalmente difficili possiamo essere molto soddisfatti della nostra performance aziendale nel 2022. Un aumento significativo dell’inflazione, guidato dall’aumento dei prezzi dei materiali, dall’aumento dei costi del personale e dall’aumento dei costi energetici, combinato con i continui problemi nelle catene di approvvigionamento e gli imponderabili che circondano la guerra in Ucraina, hanno posto numerosi ostacoli sulla nostra attività quotidiana”.
E continua “Siamo inoltre riusciti a superare questi problemi con successo. Inoltre abbiamo portato avanti fondamentali progetti strategici, come ad esempio l’integrazione del Gruppo Enar, la significativa espansione delle nostre capacità produttive e la costruzione di un nuovo stabilimento in Serbia. Risultati che assicurano la redditività e il successo futuri del nostro Gruppo”.
Wacker Neuson
Karl Tragl è il CEO del Gruppo con sede a Monaco di Baviera.
L’importanza fondamentale dell’Europa
La regione Europa (EMEA) ha visto un ulteriore aumento dei ricavi a 1,710 milardi di euro. Si tratta quindi di una crescita rilevante che fa segnare un +15,7%. Si tratta dell’ennesimo record aziendale a cui hanno contribuito in modo rilevante la Germania ma il cui aumento principale è stato guidato dai mercati di Francia e Regno Unito. Paesi dove i grandi gruppi di noleggio svolgono la parte del leone.
C’è stata una forte crescita anche nei Paesi dell’Est Europa e in tutto il nord con una performance a doppia cifra.
L’Europa meridionale ha fatto registrare una crescita inferiore ma comunque superiore agli anni precedenti dove erano cresciuti in modo esponenziale.
L’attività di Wacker Neuson nel settore agricolo con i marchi Kramer e Weidemann è stata molto dinamica. I ricavi sono infatti aumentati nuovamente del 30,9% arrivando a 456,0 milioni di euro.
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L’area Europa (EMEA) ha inciso in modo fondamentale per la crescita del Gruppo.
Wacker Neuson corre anche oltre oceano
Nella regione delle Americhe il fatturato le entrate nel 2022 sono aumentate in modo particolarmente significativo del 39,7% arrivando a 459,1 milioni di euro. La domanda nel mercato nordamericano si è sviluppata positivamente in tutti i canali di vendita. Un trend positivo trainato dall’elevata domanda da parte dei clienti finali di nuove attrezzature e macchine a noleggio.
Wacker Neuson, nell’ambito della diversificazione della strategia di vendita, è riuscita ad attrarre ulteriori rivenditori autorizzati in Nord America ampliando quindi la propria rete vendita. Il Canada, ancora una volta, ha visto uno sviluppo molto positivo trainando la crescita complessiva nel nuovo continente.
Anche la regione Asia-Pacifico si è sviluppata in modo dinamico. Ha infatti contribuito per un totale di 83,4 milioni di euro al fatturato del Gruppo con una crescita del 38,8%. Una crescita trainata in gran parte, come l’anno precedente, dall’Australia. Infatti qui è stata ampliata la rete di concessionari, è stata rafforzata la focalizzazione sulle società di noleggio indipendenti e il portafoglio prodotti è stato adattato alle specifiche esigenze del mercato locale.
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La redditività indebolita a causa dei maggiori costi di approvvigionamento
Oltre al fatturato, il gruppo Wacker Neuson ha aumentato anche i propri utili. L’utile prima degli interessi e delle imposte (EBIT) è aumentato del 4,6% a 201,8 milioni di euro. Il margine EBIT è leggermente diminuito al 9,0%. Il motivo dell’aumento sproporzionatamente basso degli utili è dovuto principalmente ai maggiori costi di approvvigionamento. Infatti la società ha anche modificato più volte i prezzi di vendita nell’ultimo anno fiscale e ha introdotto modelli di prezzi flessibili. Tuttavia i conseguenti aumenti dei prezzi di vendita hanno compensato solo in parte l’aumento dei costi di produzione.
La politica di protezione dei prezzi degli ordini meno recenti ha ridotto la redditività. Nell’anno precedente gli utili sono stati anche influenzati positivamente da un effetto speciale di +13,5 milioni di euro derivante dallo storno di accantonamenti su crediti.
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La filosofia di correttezza che ha protetto i prezzi degli ordini più vecchi ha inciso negativamente sugli utili aziendali.
La catena delle forniture di Wacker Neuson influisce capitale circolante netto
Dopo la significativa riduzione degli anni precedenti, il coefficiente di capitale circolante netto è aumentato al 31,9 percento superando così l’obiettivo strategico fino al 30 percento. In termini assoluti, il capitale circolante netto ammonta quindi a 718,9 milioni di euro. Si tratta nello specifico del 44,5% in più rispetto all’anno precedente Un aumento dovuto ai nuovi livelli di inventario a causa dei continui problemi nella catena di approvvigionamento. Problemi che la guerra in Ucraina ha aumentato.
Infatti, nella seconda metà del 2022, Wacker Neuson ha iniziato a mettere in campo delle azioni per ridurre i livelli di inventario. Da un lato ha ridotto le scorte di materie prime e componenti. Dall’altro ha ottimizzato i processi di finitura per il completamento delle macchine.
Christoph Burkhard, CFO di Wacker Neuson, ha evidenziato come “Abbiamo iniziato il nuovo anno fiscale con un portafoglio ordini costantemente elevato e una buona domanda. Il nostro principale obiettivo, sullo sfondo dei continui problemi della catena di fornitura, rimane la consegnare puntuale dei prodotti finiti ai nostri clienti. Allo stesso tempo vogliamo gestire in modo efficiente il capitale circolante per essere pronti alle numerose sfide macroeconomiche”.
Il flusso di cassa di 276,4 milioni di euro è stato notevolmente inferiore rispetto all’anno precedente. Questo grazie alla diminuzione delle attività finanziarie non correnti per la vendita di attività relativi alla cessione di una quota di minoranza negli USA. Inoltre il flusso di cassa lordo dell’esercizio precedente beneficiava di incassi anticipati di crediti non correnti per 67,9 milioni di euro.
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Christoph Burkhard è il CFO del grande Gruppo tedesco.
Wacker Neuson, si preannuncia un 2023 ancora verso l’alto
Nonostante le incognite legate al contesto economico e politicio, che il Consiglio di Amministrazione del Gruppo vede in aumento, si prevede comunque un 2023 estremamente positivo.
Ad oggi l’azienda di Monaco di Baviera conta su un ordini record e una domanda costantemente elevata. Questo in ogni settore di attività spaziando dalle attrezzature leggere fino alla linea di macchine movimento terra e per l’agricoltura.
Si tratta quindi di un’ottima base di partenza per mantenere un solido sviluppo operativo nonostante le condizioni avverse. Ad oggi il Gruppo prevede un fatturato compreso tra 2,3 e 2,5 miliardi di euro nell’anno fiscale 2023. Con un tasso di crescita, quindi, che spazia dal 2% all’11% rispetto al 2022.
Con, fra le altre cose, un margine EBIT compreso tra il 9,5% e il 10,5%. Ciò include un eccezionale effetto reddituale derivante dalla vendita di attività non correnti non più necessarie per lo sviluppo aziendale. Un’azione di efficientamento completata nel gennaio 2023 e che, secondo la pianificazione originaria, doveva concludersi nel 2022.
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I prodotti del Gruppo spaziano in diversi settori fra loro complementari.